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Difesa o attacco? Così le nuove tecnologie riscrivono l’arte della guerra

Di Francesca Lenzi

Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando la strategia militare, rafforzando la difesa a discapito delle capacità offensive. Il generale statunitense James Rainey, capo del Futures command dell’Esercito a stelle e strisce, ha di recente evidenziato l’importanza di armi a lungo raggio e sistemi senza pilota, suggerendo un’evoluzione nella dottrina militare degli Stati Uniti

Le nuove tecnologie stanno potenziando la strategia difensiva, rendendola superiore all’offensiva? La risposta del generale James Rainey, capo dello US Army Futures command, è sì. Questo è ciò che emerge dalla conferenza Ash Carter Exchange sulla sicurezza nazionale statunitense tenutasi il i primi di maggio a Washington.

Come riportato da Defense One, secondo il generale Rainey: “La tecnologia sta aumentando notevolmente la forza della difesa e, allo stesso tempo, sta complicando notevolmente l’attacco”. Questo progresso potrebbe indurre una trasformazione nella dottrina militare degli Stati Uniti, privilegiando maggiormente l’uso di armi a lungo raggio, come artiglieria e razzi, per sostenere sia le operazioni difensive che offensive. Per questo motivo, Rainey suggerisce che le unità dell’esercito dovrebbero adattarsi per sfruttare al meglio queste tecnologie, utilizzando carri armati e fanteria per facilitare l’impiego di armi a lungo raggio e far crollare le linee nemiche.

Il generale ha evidenziato soprattutto l’importanza sempre maggiore di un possibile incremento nell’uso di sistemi senza pilota per migliorare la logistica e le operazioni offensive. Sebbene le nuove tecnologie rendano più arduo condurre attacchi efficaci, l’offensiva resta fondamentale per conseguire la vittoria perché, come ricorda il generale, “non si può vincere in difesa”. Le operazioni offensive, dunque, richiederanno una pianificazione più accurata e un impegno più consistente per assicurare il loro successo.

Rainey non è l’unico a riconoscere l’impatto delle nuove tecnologie sulla guerra moderna. Come riportato sull’Economist, Valerii Zaluzhnyi, ex comandante in capo dell’Ucraina, ha espresso opinioni simili, evidenziando come l’uso russo di droni per coordinare il fuoco di artiglieria e la guerra elettronica abbia ostacolato le offensive ucraine.
Tuttavia, un punto chiave evidenziato da Rainey è l’importanza della velocità e dell’efficienza delle reti di comunicazione nel determinare il successo delle operazioni militari moderne. In Ucraina, la rapidità nella trasmissione dei dati si è dimostrata cruciale, con i russi che hanno sfruttato questo vantaggio per distruggere sistemi avanzati forniti dall’Occidente.

In sintesi, le osservazioni di Rainey suggeriscono un’evoluzione nella strategia militare concentrandosi maggiormente sulla difesa e sull’implementazione avanzata della tecnologia per potenziare capacità offensive in declino.



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