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Gli Usa dicono no alla Cina sugli immobili americani. Cosa è successo

L’amministrazione Biden ha vietato a una società di criptovalute di utilizzare un terreno vicino a una base missilistica nucleare strategica americana. È la conferma della sempre maggiore attenzione delle agenzie d’intelligence occidentali verso chi acquista beni in aree sensibili

È il primo no dell’amministrazione Biden a un’operazione alla luce dei poteri del Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti d’America. È il primo no detto in conseguenza dei poteri sulle questioni immobiliari attributi allo stesso Comitato nel 2018. È l’ottavo divieto presidenziale in quasi mezzo secolo di storia del Comitato (George W. Bush ne ha deciso uno, Barack Obama due, Donald Trump quattro e Joe Biden uno). È il settimo su otto totali ad avere a che fare con una minaccia alla sicurezza nazionale riconducibile a un acquirente o investitore cinese. È la conferma della sempre maggiore attenzione delle agenzie d’intelligence occidentali verso le acquisizioni immobiliari che possono rappresentare rischi per la sicurezza nazionale alla luce del ruolo di soggetti riconducibili ad attori statali ostili e/o di prossimità a infrastrutture critiche o strutture strategiche.

La decisione con cui gli Stati Uniti hanno vietato a una società di criptovalute di proprietà cinese di utilizzare un terreno vicino a una base missilistica nucleare strategica americana è tutto questo.

L’executive order firmato dal presidente Biden richiede a MineOne Partners Limited di vendere il terreno acquistato nel 2022, che si trova a circa un chilometro dalla base aeronautica militare Francis E. Warren del Wyoming, sede dei missili balistici intercontinentali Minuteman III, ha spiegato la Casa Bianca. La decisione di Biden fa seguito a un’indagine del Cfius, che “ha identificato rischi per la sicurezza nazionale” con l’acquisto di terreni così vicini alla base nucleare. Il Cfius ha inoltre espresso preoccupazione riguardo all’installazione sul territorio di attrezzature “specializzate” per il crypto-mining che sono “potenzialmente in grado di facilitare le attività di sorveglianza e spionaggio”.

Il caso è emerso dopo la chiusura del contratto, grazie a una segnalazione (di Microsoft, come rivelato dal New York Times) al Comitato che ha poi avviato un’indagine su una transazione “non notificata”. Un po’ come accaduto in Italia con il caso del produttore di droni Alpi Aviation, finito nelle mani di società statali cinesi. Il provvedimento di Biden richiede misure molto significative per porre rimedio alla minaccia: disinvestimento entro 120 giorni, ma anche la rimozione delle attrezzature e la demolizione delle nuove costruzioni.

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