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Chi, come e perché vuole modificare la composizione del Copasir

La scorsa settimana è iniziata la discussione in commissione della proposta di Alleanza verdi e sinistra per aggiungere due membri nel comitato di controllo sull’operato dell’intelligence. Probabile, però, che si voglia aspettare la riforma del comparto

La scorsa settimana la commissione Affari costituzionali della Camera ha iniziato l’esame della proposta di legge di Alleanza verdi e sinistra per aumentare il numero di membri del Copasir da 10 a 12.

La ragione della proposta (prima firmataria è l’onorevole Luana Zanella) è la seguente: la legge che ha riformato l’intelligence e trasformato il Copaco in Copasir è datata 2007 (legge numero 124), ovvero due anni dopo l’entrata in vigore di una legge elettorale, il cosiddetto Porcellum, che fissava un premio di maggioranza nel 54 per cento dei seggi (almeno alla Camera) in un sistema bipolare. Che “oggi”, si legge nel testo, “di fatto non esiste più”. Secondo Alleanza verdi e sinistra, dunque, serve rendere il Copasir “più aderente all’attuale realtà, affinché siano rappresentate nel Comitato tutte le forze politiche” aggiungendo un deputato e un senatore ai cinque e cinque (equamente divisi tra maggioranza e opposizione) attualmente previsti.

In questo momento appare difficile che la proposta, depositata già a gennaio dell’anno scorso, ovvero a inizio legislatura, possa ottenere il consenso degli altri partiti. Poco o nulla c’entrano le dinamiche legate ai rapporti di forza in parlamento. Piuttosto, la maggioranza e il resto dell’opposizione sembrano preferire aspettare la revisione della 124 del 2007 per ragionare sulla composizione del Copasir senza mettere ulteriormente mano alla norma.

Infatti, come evidenzia proprio Alleanza verdi e sinistra nella proposta, nella sua ultima relazione è stato lo stesso Copasir a chiedere una revisione della legge nell’ultima relazione pubblicata nella scorsa legislatura.

A fine febbraio, presentando la Relazione annuale 2023 sulla politica dell’informazione per la sicurezza, pubblicata oggi dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, aveva spiegato che è “in corso una doverosa riflessione pre-politica”, che ha coinvolto istituzioni e accademici, sulla riforma dell’intelligence italiana. “Mai” c’è stato “alcun articolato”, aveva aggiunto smentendo indiscrezioni di stampa che raccontavano di una riforma già pronta fondata sul servizio unico.

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