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La Russia prepara attacchi cyber ma anche fisici. L’alert britannico

La guerra ibrida contro l’Europa continua. I servizi segreti di Mosca stanno rafforzando i rapporti con i gruppi criminali, non soltanto nel quinto dominio, dice Keast-Butler (Gchq)

La Russia di Vladimir Putin sta preparando “attacchi fisici” contro l’Occidente. Una dichiarazione che contiene un avvertimento e che assume maggior forza se si guarda chi l’ha pronunciata: Anne Keast-Butler, da un anno a capo del Government Communications Headquarters (Gchq), l’agenzia di signals intelligence del Regno Unito. La prima donna dopo 105 anni a guidare il prestigioso servizio ha aperto martedì il CyberUk, evento di punta nel settore della sicurezza informatica organizzato dal governo britannico, con quello che è il suo primo discorso pubblico da quando ha preso il posto di Sir Jeremy Fleming.

A Birmingham, dove ha fatto il punto anche sulla minaccia cyber cinese (che assorbe “più risorse di qualsiasi altra singola missione” del servizio, ha spiegato), Keast-Butler si è soffermata sulla Russia. Ha dichiarato che l’agenzia che dirige ritiene che Mosca stia cercando di andare oltre gli attacchi nel cyberspazio. Il Gchq, infatti, è “sempre più preoccupato per i crescenti legami tra i servizi segreti russi e i gruppi proxy per condurre attacchi informatici, oltre a sospette operazioni di sorveglianza fisica e sabotaggio”. Prima la Russia si limitava a un tacito assenso lasciando che emergesse un contesto adatto per far operare questi gruppi. Ora, invece, sta “alimentando e ispirando” questi cyber-attori non statali, ha spiegato ancora. E “in alcuni casi sembra coordinare attacchi fisici contro l’Occidente”, ha aggiunto.

Negli ultimi mesi, le autorità britanniche hanno arrestato i presunti membri di due gruppi ritenuti essere diretti dall’intelligence russa per svolgere attività ostili nel Regno Unito. Sono in corso procedimenti contro sei cittadini bulgari, accusati di spionaggio per conto della Russia, e contro un gruppo di quattro cittadini britannici, accusati di un attacco incendiario contro un’azienda logistica ucraina a Londra.

Il Regno Unito non è l’unico Paese europeo interessato. In ogni caso, non ci sono finora indicazioni che la Russia sia riuscita a interrompere seriamente la fornitura di armi, munizioni o altri aiuti all’Ucraina attraverso operazioni di sabotaggio. Certo, questi attacchi fisici in Europa rappresentano un approccio più aggressivo, a conferma che la Russia sta “superando nuovi limiti”, come ha spiegato un funzionario dell’amministrazione Biden ai media americani.

“La Russia è sicuramente in guerra con l’Occidente”, ha spiegato Oleksandr Danylyuk, analista del think tank britannico Royal United Services Institute e già consulente del governo ucraino, all’emittente Nbc News. Danylyuk è tra gli autori di un rapporto pubblicato a febbraio che avvertiva di una crescente minaccia da parte del servizio di intelligence militare russo, il Gru. Il rapporto affermava che il servizio stava costruendo una rete clandestina di agenti per condurre operazioni di spionaggio e di potenziale sabotaggio in Europa. “Il Gru sta ristrutturando il modo in cui gestisce il reclutamento e l’addestramento delle truppe delle forze speciali e sta ricostruendo l’apparato di supporto per poterle infiltrare nei Paesi europei, si legge nel documento.

Qui entrano in gioco i proxy. Il ricorso a essi da parte degli Stati ostili è da tempo un problema emergente per l’Occidente, acuitosi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Basti pensare al presunto trafficante di droga iraniano con legami con i servizi segreti di Teheran accusato negli Stati Uniti di aver reclutato un membro degli Hells Angels per uccidere un disertore iraniano. Questi gruppi possono fornire un livello in più di protezione per i governi ma i loro limiti tecnici, sia nel dominio cibernetico sia in quello fisico, rischia di essere un indizio in più per chi si trova a difendere.

L’ondata di tentati sabotaggi denunciati in Europa rientra nella tattica russa di “guerra ibrida”, che combina operazioni psicologiche, economiche e politiche con attività clandestine o convenzionale per indebolire l’avversario. Sabotaggi, attacchi cyber e diffusione di propaganda e disinformazione russa in questo contesto hanno un unico obiettivo: seminare dubbi sulle prospettive militari dell’Ucraina e alimentare le divisioni all’interno della Nato.



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