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Presenza globale, consolidamento underwater e risultati. Fincantieri a gonfie vele

Di Marco Battaglia e Nicola V. Stellini

Fincantieri aggiunge ad un inizio di 2024 già molto positivo la formalizzazione di accordi di partnership e ordini internazionali. I risultati del gruppo si leggono anche dai numeri, con l’azienda che si pone anche a guida del settore underwater

A gonfie vele. Così si può sintetizzare il percorso tracciato in questa prima metà del 2024 da Fincantieri. Un viaggio costruito attraverso il consolidamento di settori-chiave, una presenza sempre più globale, e supportato da risultati finanziari ed economici positivi. L’ultimo episodio di questa traiettoria è stato tracciato in Arabia Saudita, dove il gruppo triestino ha annunciato il lancio della nuova società Fincantieri Arabia for Naval Services, in occasione della Fincantieri industrial conference. La nuova realtà ha l’obiettivo di cogliere importanti opportunità di business in un mercato strategico come quello saudita, in linea con le ambizioni di Vision 2030 della monarchia del Golfo. Come sottolineato dal sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi, presente su delega del ministro Antonio Tajani, l’Italia guarda al programma saudita “con grande attenzione, nell’ambito del quale le aziende italiane possono giocare un ruolo di primo piano, grazie a realtà industriali di assoluta eccellenza, come Fincantieri”. Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, ha indicato come “l’obiettivo di dar vita ad una partnership strategica e di lungo periodo per lo sviluppo della cantieristica navale nel Paese attraverso un approccio di localizzazione multi-business”, aggiungendo come l’accordo sia un “primo passo ci permetterà inoltre di cogliere importanti opportunità in un mercato strategico come quello saudita, creando così ulteriori occasioni di crescita e di espansione nel settore della difesa internazionale”.

La joint venture negli Emirati

Quello con l’Arabia Saudita segue di pochi giorni l’accordo stretto da Folgiero e il presidente e l’ad del gruppo Emirates Defence Industries Companies (Edge), Faisal Al Bannai e Hamad Al Marar negli Emirati Arabi Uniti, alla presenza di Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi, di Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa italiano, dell’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato maggiore della Marina, e di Dario Deste, direttore generale della divisione Navi militari di Fincantieri. L’intesa con gli Emirati ha riguardato la nascita di Maestral, una joint venture (51% Edge, 49% Fincantieri) creata tra le due società in ambito della cantieristica navale basata ad Abu Dhabi. La nuova realtà dovrà cogliere le opportunità a livello globale di progettazione e produzione di navi militari avanzate. La firma dell’accordo è stata seguita dall’annuncio di un importante ordine di dieci pattugliatori d’altura (OPV) tecnologicamente avanzati per la Guardia costiera degli Emirati, per un valore di quattrocento milioni di euro.

Pattugliatori indonesiani

A proposito di commesse e pattugliatori, non si può omettere il contratto siglato il 28 marzo scorso da Fincantieri col Ministero della Difesa indonesiano per la fornitura di due pattugliatori polivalenti d’altura (PPA) per 1,18 miliardi di euro. Accordo questo particolarmente emblematico, in quanto avviene in conseguenza al tour dell’anno scorso della Francesco Morosini, che segna una crescente penetrazione del sistema-Paese Italia nell’Indo-pacifico (Leonardo stessa è coinvolta nella commessa in questione). In vista della missione della Cavour e del suo gruppo, chissà che non possano arrivare altre commissioni dall’Indo-pacifico.

Risultati finanziari

I successi di Fincantieri si leggono anche dai suoi risultati per il primo quarto dell’anno: ricavi stabili a 1,77 miliardi ed Ebitda a 100 milioni (+16%). L’azienda ha confermato le aspettative per il 2024: otto miliardi di ricavi (+4,5%), una marginalità al 6% (+20%) ed un miglioramento dell’indebitamento. Si tratta di risultati di livello anche in termini comparativi, come emerge dal report dell’Area Studi di Mediobanca sulle multinazionali industriali mondiali con focus sui gruppi della difesa. Fincantieri si posiziona al sesto posto a livello europeo con un +21,9% di performance di Borsa nel primo trimestre 2024. Per quanto riguarda i ricavi stimati generati dal comparto della Difesa, l’azienda guidata da Pierroberto Folgiero si classifica in venticinquesima posizione a livello mondiale e al nono posto in Europa. “L’aumento di capitale è un passo strategico per sostenere la nostra crescita e l’espansione anche nel settore subacqueo, così come per rafforzare ulteriormente la nostra base industriale. Siamo certi che questo investimento ci consentirà di capitalizzare sulle crescenti opportunità di mercato e di garantire una crescita sostenibile nel lungo termine”, ha commentato nei giorni scorsi Folgiero.

Consolidamento underwater

Sempre Folgiero ha anche ricordato l’importante accordo con Leonardo per l’acquisizione della ex-Wass, che insieme all’acquisizione di Remazel consolida il comparto underwater del gruppo triestino. Per l’ad: “Crediamo fermamente nel valore che Fincantieri può generare per gli investitori, che infatti stanno reagendo molto positivamente nei confronti delle scelte di sviluppo del business, tra cui il recente accordo per l’acquisizione di Wass. La nostra leadership nel settore subacqueo, insieme al nostro solido posizionamento nei settori difesa e offshore, ci consente di lavorare sulle nuove tendenze di mercato e creare valore per tutti gli stakeholder. Esiste una riserva di valore in Fincantieri rappresentata dal business della difesa. Abbiamo una quota dei nostri ricavi che dipende dal ciclo geopolitico della difesa, è importante rendere noto questo potenziale al mercato”.



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