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Sussidiarietà e infrastrutture digitali tra ascolto del territorio e investimenti

Il Rapporto “Sussidiarietà e… governo delle infrastrutture”, curato dalla Fondazione per la Sussidiarietà e presentato a Napoli, ha ricordato quanto fondamentale sia ascoltare il territorio per investire nelle infrastrutture digitali. In Campania sono previsti “investimenti per oltre 20 milioni di euro per realizzare circa 185 nuove torri di telecomunicazione e coperture dedicate DAS in primarie location indoor, entro il 2026”, ha detto Michelangelo Suigo, direttore Relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit

È stato presentato ieri mattina a Palazzo San Giacomo a Napoli il Rapporto “Sussidiarietà e… governo delle infrastrutture”, curato dalla Fondazione per la Sussidiarietà che analizza le infrastrutture utili per il Paese. Presenti tra gli altri, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano, il direttore scientifico Asvis, Enrico Giovannini, il professore Lanfranco Senn della Fondazione sussidiarietà e il direttore Relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit, Michelangelo Suigo.

Dalla mobilità, all’energia, alle risorse idriche e alle telecomunicazioni, il Rapporto focalizza quali sono quelle infrastrutture di cui il Paese ha bisogno e le tratta trasversalmente mettendo l’accento sullo sviluppo, la sicurezza e la competitività dell’Italia che passano quindi anche dalle infrastrutture e la loro gestione.

“L’investimento in infrastrutture di qualità e nella loro gestione deve fare i conti con problemi quali la sostenibilità, il consumo di suolo e il coinvolgimento delle realtà locali – ha detto il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini – ma bisogna superare la contrapposizione tra Stato centrale, amministrazioni locali e società civile e perseguire una vera cultura della sussidiarietà che consiste nel dialogo continuo tra diversi livelli di governo e di questi con la società civile. Per raggiungere obiettivi che interessano il bene comune, le reti di cui ha bisogno l’Italia devono essere realizzate, pensando a una prospettiva di lungo periodo, e coinvolgendo i territori e i corpi intermedi”.

Sul coinvolgimento di tutti gli interessati ha insistito anche Suigo che ha sottolineato come “l’ascolto e il coinvolgimento di tutti gli stakeholders è essenziale per promuovere la realizzazione delle infrastrutture digitali e condivise. È necessario supportare l’evoluzione della nostra società per renderla sempre più moderna, competitiva ed inclusiva”.

“L’impegno di Inwit”, ha continuato il direttore Suigo, “con l’ascolto e la collaborazione dei e con i territori, va in questa direzione ed è volto a promuovere una cultura digitale diffusa, per uno sviluppo infrastrutturale e sostenibile. Con le nostre infrastrutture copriamo gran parte del territorio campano, siamo presenti in cinque grandi strutture sanitarie della regione, oltre che, ad esempio, nel campus di San Giovanni dell’Università Federico II e nel Museo ferroviario di Pietrarsa. Inwit ha un piano di sviluppo importante in Campania: investimenti per oltre 20 milioni di euro per realizzare circa 185 nuove torri di telecomunicazione e coperture dedicate DAS in primarie location indoor, entro il 2026”.

Ci sono però difficoltà, ha ricordato il direttore Relazione esterne nel realizzare infrastrutture digitali in Campania. Infatti si è soffermato sui “troppi regolamenti comunali sulle cosiddette antenne contrari alla normativa nazionale di settore (il Codice delle Comunicazioni elettroniche) che non consentono l’adeguata realizzazione delle reti 5G”.

“Queste criticità vanno contro il principio di sussidiarietà e restringono purtroppo l’impatto positivo degli interventi di semplificazione adottati a livello nazionale – ha aggiunto Suigo -. Per superare questi ostacoli è importante che gli enti locali per primi comprendano il valore delle infrastrutture digitali e condivise, spesso ancora pensate come un problema. Le torri di telecomunicazione, al contrario, oltre ad abilitare servizi ormai di pubblica utilità ovunque, garantiscono anche maggiore sostenibilità sociale, specie nelle aree interne ancora in digital divide. Basti pensare che, del nostro piano di investimenti in Campania sono oltre 100 le torri da realizzare in aree bianche, cioè a fallimento di mercato, nell’ambito del Piano Italia 5G del Pnrr e che consentiranno di abbattere il divario digitale di questi territori. È quindi fondamentale superare la cultura del ‘Nimby – Not in my backyard’ per abbracciare quella del ‘Pimby – Please in my backyard’, accogliendo le infrastrutture digitali come fonte di sviluppo tecnologico, economico e sociale”, ha concluso.

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