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Sicurezza nazionale e supply chain. Ecco l’indagine della Camera

Di Nicola V. Stellini

Il presidente della Commissione difesa della Camera annuncia un’indagine circa l’approvvigionamento di beni strategici al fine di garantire una sufficiente quantità di alimenti, medicinali ed energia quali che siano le avversità internazionali

Nell’attuale scacchiere mondiale, sempre più Paesi riconoscono la necessità di potenziare le proprie architetture di difesa, ma questo nuovo trend non deve oscurare la resilienza in senso più ampio, compresa la necessità di proteggere le necessarie linee di approvvigionamento. Insomma, rinforzare le Forze Armate è necessario, ma non basta. Questa riflessione è ciò che muove la nuova l’indagine conoscitiva della Commissione difesa della Camera dei deputati sul tema “Sicurezza nazionale e le nuove sfide per la Difesa”. 

È stato Antonino Minardo, presidente della IV Commissione, ad annunciare oggi l’avvio dell’indagine, dichiarando: “In questa fase di instabilità geopolitica l’ammodernamento dello strumento militare è indispensabile, ma bisogna avviare una seria riflessione sui sistemi di approvvigionamento di beni strategici. Oltre a difenderci dobbiamo pensare anche a superare eventuali carenze alimentari, medicinali ed energetiche”. “Il dibattito nel nostro Paese e in Europa – spiega Minardo – deve allargarsi alla necessità di rispondere a minacce contro le linee di approvvigionamento e distribuzione funzionanti” al fine di assicurarsi di essere “in grado di soddisfare almeno i bisogni fondamentali” in qualunque momento. L’indagine, quindi, si propone di “capire come il nostro Paese possa e debba reagire ad un eventuale blocco delle esportazioni di materie prime o ad azioni ostili che possano mettere in crisi l’approvvigionamento energetico o alimentare.” 

Per pervenire a risposte olistiche, l’indagine si propone di “stimolare un approccio ampio e multilivello alla sicurezza nazionale”, ha continuato Minardo. In questo spirito multi-stakeholder, l’indagine ascolterà attori del mondo della ricerca, dell’università e dell’industria, oltre ai principali rappresentanti del mondo della Difesa. L’indagine italiana non è un unicum nel panorama europeo, che da tempo si interroga sullo stesso dilemma strategico. Un esempio di questa attenzione viene per esempio dalla Finlandia, come spiega un recente rapporto di Finabel, l’organizzazione europea dei comandanti delle forze terrestri. Il Paese nordico, non a caso, è sede dell’unico Centro di Eccellenza che è al contempo Ue e Nato, ovvero quello atto a contrastare le minacce ibride, ed  è effettivamente molto avanti: da anni i finlandesi più influenti della società civile, dell’industria e delle istituzioni devono seguire periodicamente un corso sulla difesa nazionale. L’indagine del Parlamento, quindi, potrebbe configurarsi come il primo passo verso una riflessione che potrebbe evolvere in una vera e propria strategia.

L’indagine è supportata dagli onorevoli Gloria Saccani Jotti (FI), prima firmataria, Pino Becchielli (Noi Moderati) e dallo stesso Minardo (gruppo misto da poco più di un mese, eletto in lista Lega).

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