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Anche la Francia nel mirino della campagna di destabilizzazione russa?

Un russo-ucraino di 26 anni è stato arrestato dopo un’esplosione nella sua stanza d’albergo vicino all’aeroporto Charles de Gaulle. Il sospetto è che stesse preparando un attentato. A Parigi allerta massima per le Olimpiadi. Ecco come potrebbe colpire Mosca

Giovedì, poche ore prima delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, le autorità francesi hanno annunciato l’arresto di un ventiseienne russo-ucraino. Lunedì sera, l’uomo aveva riportato, come dichiarato dichiarato dalla Procura nazionale antiterrorismo, “gravi ustioni a seguito di un’esplosione” nella sua stanza d’albergo nella città di Roissy-en-France, a poca distanza dall’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Nella camera sono stati trovati “prodotti e materiali destinati alla fabbricazione di ordigni esplosivi”, ha aggiunto la Procura. L’indomani è stato aperto un fascicolo: il sospetto è che l’uomo, originario del Donbas e che avrebbe combattuto con l’esercito russo per due anni secondo fonti citate dai media francesi, stesse pianificando un attentato. Non è ancora stato confermato il coinvolgimento di mandanti o l’appartenenza dell’uomo a una rete più ampia dell’estremismo violento.

L’allerta in Francia è massima, a meno di due mesi dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi, occasione ghiotta anche per gli attori ostili, statali e non, nel cyberspazio. Il caso di Roissy-en-France potrebbe far parte della campagna russa di sabotaggio e destabilizzazione in Europa, che ha già interessato Paesi come Regno Unito, Germania e Repubblica Ceca. La posizione sempre più netta del presidente Emmanuel Macron, disposto a inviare addestratori militari in Ucraina e a permettere attacchi ucraini su suolo russo, ha aumentato l’interesse di Mosca verso la Francia.

La campagna ibrida in corso – fatta di sabotaggi, attentati, cyber-attacchi e disinformazione – sembra sia guidata dal servizio di intelligence militare (il Gru) sfruttando anche la criminalità organizzata come proxy per ragioni di costi inferiori, maggiore “negabilità” e mancanza di alternative dopo l’ondata di espulsioni di spie russe che si spacciavano per diplomatici dopo l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, come evidenzia un rapporto di StratFor, l’utilizzo di proxy riduce l’efficacia, il successo o il danno delle operazioni di sabotaggio, come potrebbe illustrare il caso – sventato – a Roissy-en-France. Rimane da capire se Mosca possa comunque ritenersi soddisfatta dall’effetto psicologico creato dalla diffusione delle notizie su attentati e sabotaggi sventati.

Durante le Olimpiadi di Parigi di luglio e agosto, gli obiettivi di Mosca potrebbero spaziare dal vandalismo, alle aggressioni personali e agli attacchi terroristici per fomentare le tensioni sfruttando le divisioni esistenti in Europa per la guerra in corso tra Israele e Hamas o per i sentimenti anti-migranti, ma anche operazioni più mirate specificamente contro le aziende e le catene di approvvigionamento legate al sostegno all’Ucraina, si legge nel documento.

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