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Corsa ai minerali critici, così la Corea del Sud guiderà l’alleanza occidentale

Seul presiederà per un anno i lavori della Minerals Security Partnership. In cima all’agenda la ricerca di un modello di cooperazione con l’Africa diverso da quello cinese

Da lunedì la Corea del Sud presiederà per un anno la Minerals Security Partnership, alleanza multilaterale lanciata nel 2022 dagli Stati Uniti, che ne hanno avuto la presidenza in questi due anni, con l’obiettivo di diversificare le catene di approvvigionamento per i materiali essenziali per la decarbonizzazione e la digitalizzazione. L’hanno deciso all’unanimità i 15 Stati e organizzazioni che fanno parte dell’alleanza, tra cui l’Italia. Kang Insun, ex giornalista e portavoce dell’attuale presidente Yoon Suk Yeol, oggi viceministra degli Esteri, sarà presidente.

Sono oltre 30 i progetti in Africa, Asia-Pacifico, Europa e Americhe su cui l’alleanza è già attiva. Uno dei progetti più importanti riguarda il Corridoio di Lobito, una delle rotte della nuova globalizzazione in costruzione, al centro della sfida tra Occidente e Cina in Africa e su cui ha deciso di investire anche l’Italia nel contesto del Piano Mattei. A febbraio, gli Stati Uniti, in qualità di presidente dell’alleanza, avevano annunciato la firma di un memorandum d’intesa per lo sviluppo del Corridoio di Lobito siglata dalla Générale des Carrières et des Mines (Gecamines), società congolese specializzata in estrazione mineraria e di metalli, e l’Organizzazione giapponese per la sicurezza dei metalli e dell’energia, ente governativo di Tokyo.

“Il governo della Repubblica di Corea e il suo settore privato sono in prima linea nell’impegno di espandere e diversificare l’approvvigionamento di minerali critici e la catena di fornitura delle batterie”, ha dichiarato l’amministrazione statunitense in una nota. Washington ha assicurato che continuerà a essere attiva nell’alleanza, anche attraverso la co-leadership con l’Unione europea del forum, e la collaborazione con il Minvest, partenariato pubblico-privato con l’organizzazione per la sicurezza energetica Safe.

“La concentrazione di riserve minerarie critiche e di impianti di lavorazione in un numero limitato di Paesi, unita alla potenziale armatura delle risorse, pone sfide decisive al mantenimento di catene di approvvigionamento stabili basate esclusivamente su considerazioni economiche”, si legge in una nota del ministero degli Esteri sudcoreano, con implicito riferimento all’approccio predatorio di cui viene accusata la Cina. Il governo di Seul si è impegnato a facilitare la cooperazione tra gli Stati membri dell’alleanza e i Paesi ricchi di risorse, monitorare le tendenze globali dell’industria dei minerali critici e condividere le conoscenze con gli operatori del settore, cercando anche di ampliare le opportunità per le aziende coreane nei settori interessati.

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