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Dagli F-35 ai sottomarini. Ecco le nuove proposte di Capitol hill sulla Difesa

Dalla Camera dei rappresentanti Usa una nuova bozza di Defense bill, che modifica quella passata in commissione Difesa. Più F-35 e fondi per l’innovazione civile-militare, ma un nuovo sottomarino in meno per il 2025

Più F-35, più innovazione e un nuovo sottomarino classe Virginia. Queste le novità principali della bozza di Defense bill proposta il 4 giugno dalla Commissione House appropriations della Camera dei rappresentanti del Congresso statunitense. La bozza verrà discussa a partire da oggi 5 giugno, nell’ambito del dibattito circa il budget del Pentagono per l’anno fiscale 2025. Il documento, formalmente National defense authorization act (Ndaa), era stato approvato dalla commissione Difesa della Camera per un ammontare di 883,7 miliardi di dollari (aumento dell’1% rispetto all’anno fiscale 2024, per circa il 3% del Pil Usa), ma deve ancora passare da entrambe le Camere e dalle rispettive commissioni.

Questa bozza prevede fondi per 8 F-35 in più di quelli richiesti dalle Forze armate (che erano 68), mentre la versione passata dalla Commissione ne prevedeva solo 48. Il caccia-bombardiere F-35 è un successo quasi senza precedenti nell’export mondiale (cosa che ha permesso di ammortizzare così i costi di sviluppo) e il programma è recentemente entrato nella fase di produzione C (full rate production), momento che abbatterà ulteriormente tempi e costi. Pertanto, la nuova proposta può essere letta come un forte attestato di fiducia verso Lockheed e come un modo per supportare quest’ultimo, a fronte della sua importanza cruciale per l’aviazione americana (Lockheed produce, tra gli altri, F-35, F-22, F-16, Black Hawk e C-130J e svilupperà uno dei caccia di sesta generazione americano).

Anche sul fronte innovazione si fa molto sul serio. Da una parte, mezzo miliardo di dollari in più (per un totale di 1,3 miliardi) da dedicare alla Defence innovation unit (Diu) del Pentagono, cioè il ramo del dipartimento della Difesa che si occupa di accelerare l’adozione delle innovazioni commerciali nella Difesa. Dall’altra, quattrocento milioni per supportare Apfit (accelerate the procurement and fielding of innovative tecnologie), iniziativa simile a Diu concentrata sulle piccole imprese, che nel 2024 aveva ricevuto solo trecento milioni.

È solo apparentemente in controtendenza vedere tagliati i fondi per un secondo sottomarino di classe Virginia, la nuova classe di sottomarini nucleari con capacità di attacco con missili da crociera. Bene specificare che si tratterebbe del secondo SSN-774 relativamente al 2025, in quanto ne sono già stati ordinati 22. La stessa Us Navy suggerisce l’ordine di un solo esemplare per il 2025: la cantieristica navale americana è rimasta molto scoperta a livello di infrastrutture e personale qualificato, e si preferisce utilizzare i fondi per rinforzarla. Inoltre, le capacità produttive statunitensi sono già sotto sforzo per via dei molti ordini della Us Navy. Non solo, la Royal Australian Navy dovrà ricevere proprio tre sottomarini Virginia entro il 2035 nell’ambito del progetto Aukus, e ne potrà ricevere altri due in caso di ritardi nello sviluppo della futura classe britannico-australiana Aukus. 



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