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Giornata della Marina. Dall’impresa di Premuda all’eccellenza di oggi

Omaggio al sacrificio presente e passato e lodi per essere riuscita a misurarsi positivamente con la sfida del nuovo contesto geopolitico mondiale, assicurando gli interessi dell’Italia nei sette mari. A Civitavecchia si è celebrata la giornata della Marina Militare, con il saluto del Presidente Mattarella

Il 10 giugno, anniversario dell’azione di Premuda, si celebra la festa della Marina Militare, svoltasi quest’anno al porto di Civitavecchia alla presenza delle alte cariche dello Stato. Le navi Paolo Thaon di Revel (Pattugliatore polivalente d’altura, che dà il nome alla classe) e Francesco Morosini (altro Ppa) hanno ricevuto la bandiera di combattimento, mentre l’unità di supporto logistico, nave Vulcano, è stata insignita della medaglia d’oro al merito per il suo eccezionale servizio di assistenza sanitaria ai pazienti provenienti dalla Striscia di Gaza, nell’ambito dell’operazione Levante. Durante la cerimonia, inoltre, vi è stata un’attività dimostrativa degli incursori del Comsubin e della Brigata Marina San Marco.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire la sua gratitudine alla Forza armata ed ai suoi marinai con un videomessaggio: “In questa giornata, a tutto il personale militare e civile della Marina, in patria e all’estero e ai loro familiari, va il saluto più intenso, unito al ringraziamento per lo straordinario esempio di dedizione e di professionalità che viene offerto ogni giorno col loro operato”. “Rivolgo l’omaggio della Repubblica alla sua gloriosa Bandiera e un pensiero alla memoria del sacrificio dei tanti marinai caduti nell’adempimento del dovere”, ha continuato il Presidente.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è soffermato su come la Marina Militare si sia distinta positivamente nel corso dell’anno, anno nel quale la nostra Forza armata è divenuta un perno fondamentale delle missioni navali occidentali. La Marina “sta affrontando sfide significative dal Mediterraneo all’Estremo Oriente su molteplici fronti: dalla libertà di navigazione alla sicurezza nell’ambiente subacqueo, essenziali per la nostra prosperità. Ogni giorno, le donne e gli uomini della Marina militare dimostrano uno straordinario spirito di servizio e una professionalità che rende onore all’Italia, che rende orgoglioso me, quale ministro della Difesa e tutto il Paese. La Marina militare è apprezzata in tutto il mondo proprio per questo”.

Il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, si è riferito al 10 giugno come “un momento importante per celebrare virtù e valori che la Marina Militare condivide con le altre Forze Armate, in un legame indissolubile fatto di storia e tradizioni che illumina il percorso attuale della Difesa, in un complesso scenario geopolitico attuale”. Il Capo di stato maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di squadra Enrico Credendino, invece, si è concentrato sulla nuova realtà e su come la Marina vi sia adattata: “negli ultimi due anni ci siamo dovuti confrontare, repentinamente e inaspettatamente con minacce nuove, soprattutto nella dimensione marittima, con missili balistici e ipersonici, attacchi cibernetici e impiego di droni. A fronte di questo cambio di scenario abbiamo messo in campo la nostra indole adattiva, intensificando e rifocalizzando l’addestramento e adottando un vero cambio di mentalità nel perseguire il realismo, attraverso la valorizzazione quotidiana dei ritorni dal campo”.

Il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, ha celebrato l’eroismo del passato e i successi del presente, evidenziando la natura di sacrificio della vita dei nostri marinai: “Uomini e donne, militari e civili, in servizio e in congedo, che spesso in silenzio e lontani dai loro affetti, hanno operato e operano tutt’oggi senza soluzione di continuità, sette giorni su sette, 365 giorni l’anno, per la sicurezza e difesa del nostro Paese. È a loro che rivolgo il mio caloroso augurio per questo giorno di festa. Vento in poppa sempre”. L’omologa Isabella Rauti ha sottolineato come la Marina sia olisticamente essenziale per l’Italia: “Oggi celebriamo una forza armata di antiche tradizioni e tecnologicamente sempre più all’avanguardia, una componente fondamentale della nostra difesa in chiave interforze e multidominio, per affrontare sui mari e nell’underwater le sfide che caratterizzano gli scenari globali”.

La Marina scelse questo come suo giorno simbolo per omaggiare una delle più brillanti ed audaci azioni navali della Prima guerra mondiale. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno 1918, due Mas, al comando del Capitano di corvetta Luigi Rizzo, si trovarono davanti una buona metà della squadra navale austro-ungarica, che, nella sua quasi totalità, si stava dirigendo verso sud per forzare il blocco alleato nel canale di Otranto. Furono i siluri dello stesso Rizzo, insinuatosi fino al cuore del naviglio nemico, ad affondare la corazzata Santo Stefano, una delle navi più moderne al mondo. Così facendo, l’azione austro-ungarica venne stroncata sul nascere, e la flotta di Vienna tornò a nascondersi nei porti per il resto della guerra. L’impresa valse alla Regia Marina l’elogio dell’Ammiraglio britannico a capo della flotta alleata, nonché una seconda medaglia d’oro per Rizzo stesso.


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