Nella nuova esercitazione condotta all’interno del teatro pacifico, la U.S. Army punta a migliorare quelle capacità ritenute “cruciali” per contrastare l’apparato militare cinese. Comprese ricognizione e fuoco di precisione
L’esercito americano ha lanciato i suoi nuovi missili a lungo raggio dal suo prototipo di lanciamissili senza equipaggio verso un obiettivo al largo delle coste di Palau, nel primo lancio di questo tipo al di fuori del continente nordamericano. E i risultati sono stati più che positivi.
“Tutto è andato alla grande. Non avremmo potuto chiedere risultati migliori”, ha dichiarato il Generale di Brigata Jeffrey VanAntwerp, capo delle operazioni dell’U.S. Army Pacific, in riferimento al lancio di prova di due missili d’attacco di precisione eseguito da un lanciatore autonomo multidominio in data sedici giugno.
I soldati della 3a Task Force Multi-Domain e del 1-181 Reggimento di Artiglieria della Guardia Nazionale del Tennessee hanno impiegato l’arma per aiutare ad affondare una nave in movimento nell’ambito di un’esercitazione condotta dalla Marina (nome in codice: “Valiant Shield”). Queste capacità rientrano in un più ampio sforzo dell’Esercito per fornire fuoco di precisione a lungo raggio e altro tipo supporto alle forze congiunte nel Pacifico, in preparazione ad un potenziale conflitto armato con la Cina.
“È difficile trovare e riparare elementi che operano a terra, soprattutto quando sono… mobili e collegati in rete e, nel caso di questo AML, potenzialmente non devono nemmeno essere presidiati da un essere umano e possono essere controllati in diversi modi. Hanno funzioni autonome, in cui possono operare autonomamente secondo waypoint pre-programmati. È ovviamente possibile teleguidarli, quindi manovrarli a distanza, e possono essere accoppiati con altri sistemi” ha detto VanAntwerp, affermando poi che questo tipo di armi “sta colmando quella che riteniamo essere una lacuna nella nostra capacità”, rimanendo allo stesso tempo “una vulnerabilità nella capacità dell’avversario di prenderla di mira”.
Secondo il militare statunitense la Cina è concentrata sull’acquisizione di capacità “per sconfiggere le minacce aeree e marittime”, quindi l’Esercito americano vuole disporre di “forze terrestri appositamente costruite” in risposta gli sforzi di Pechino. E non basta “essere in grado di sparare da terra a mare, bisogna anche essere in grado di raccogliere [informazioni], e quindi stiamo cercando di supportare anche queste esigenze. … Bisogna rendere possibili questa kill chain”.
A tal fine l’U.S. Army Pacific, in collaborazione con la sezione ricerca e sperimentazione dell’ufficio del sottosegretario alla Difesa e con le industrie Aerostar, ha lanciato all’interno della stessa esercitazione “Valiant Shield” sia dei palloni aerostatici ad alta quota che il Vanilla Ultra-Long Endurance Unmanned Aircraft System da Guam per il rilevamento, l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione e le comunicazioni. L’esercitazione è stata anche un’opportunità per comprendere meglio i requisiti delle joint operations, in particolare quelli dell’Aeronautica Militare che continua a sviluppare il suo concetto di impiego agile in combattimento, e per convalidare l’architettura delle comunicazioni.