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Life Sciences. Ecco la Strategia Nazionale presentata alla Camera

Si è tenuta oggi presso la Camera dei deputati la conferenza stampa di presentazione di “Una Strategia Nazionale per le Life Sciences”, organizzata e promossa da Formiche ed Healthcare Policy. Il documento nasce con l’obiettivo di posizionare il nostro Paese come leader mondiale nel comparto delle Life Sciences, ponendosi come strumento di supporto alle istituzioni che già operano per garantire il primato nonché la qualità e la sostenibilità del sistema sanitario nazionale in un contesto di crescente competitività internazionale. Programmi analoghi sono già stati adottati da altri Paesi come Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Francia e Germania. Di qui l’esigenza di contribuire alla definizione di una Strategia che confermi il primato dell’Italia nel settore dell’healthcare, fondamentale per la salute delle persone e anche dell’economia italiana.

LA SFIDA: ITALIA LEADER

Una rivoluzione senza precedenti quella che sta investendo il settore delle Life Sciences grazie a innovazioni straordinarie che stanno ridefinendo il panorama sanitario globale. L’uso di terapie genetiche innovative, biotecnologia, genomica e intelligenza artificiale segna un progresso epocale nell’evoluzione dell’healthcare, consentendo di estendere il raggio d’azione di diagnosi, trattamento, prevenzione e cura di un ampia gamma di patologie. L’Italia, con un ecosistema di circa 5.600 imprese operanti nel settore farmaceutico, dei dispositivi medici e delle biotecnologie, e una produzione pari a circa 250 miliardi di euro, rappresenta solo il 4% del totale degli investimenti in Ricerca e Sviluppo dell’industria farmaceutica in Europa, contro il 20% della Germania, il 14% del Regno Unito e l’11% della Francia. Inoltre, in termini di occupazione nel comparto delle life sciences, negli ultimi dieci anni è rimasta pressoché stabile (-0,4%), mentre altri Paesi europei hanno registrato aumenti significativi: Spagna +22%, Germania +12%, Regno Unito +75%. Nell’arena globale per determinare quali Paesi assumeranno la leadership del comparto nel prossimo decennio, l’adozione di una Strategia Nazionale per le Scienze della Vita si propone di porre l’Italia come punto di riferimento globale, potenziando ricerca, industria e cooperazione internazionale.

I CARDINI DELLA STRATEGIA

Ricerca, industria e cooperazione internazionale al centro della Strategia, insieme a formazione e salute digitale. In primo luogo, elevare le capacità di R&S a un livello di eccellenza globale è il primo passo per migliorare l’accesso alle cure e, in generale, la sostenibilità del sistema sanitario ma anche per garantire una risposta adeguata alle sfide sanitarie emergenti e contribuire alla crescita economica e creazione di lavoro. È fondamentale, altresì, instaurare un contesto imprenditoriale di spicco per le imprese operanti nel comparto, superando gli ostacoli che attualmente frenano lo sviluppo imprenditoriale e garantendo le condizioni necessarie per competere nello scenario internazionale. Il tutto supportato da un quadro normativo di calibro internazionale e dall’accesso alle risorse finanziarie. Cruciale, per favorire lo sviluppo del settore, è la sinergia tra tutti gli attori coinvolti. Promuovere la cooperazione pubblico-privato, internazionale – sia a livello europeo che globale – e interistituzionale – coinvolgendo ministeri chiave come quelli della Salute, dell’Università e della Ricerca, dello Sviluppo Economico e del Made in Italy – consente di affrontare complessivamente le questioni di salute pubblica, promuovendo un approccio olistico e integrato alle sfide della salute. Inoltre, per assicurare la competitività non solo delle singole imprese, ma anche del Paese, in risposta ai rapidi cambiamenti del mercato e della tecnologia si rende indispensabile una forza lavoro altamente specializzata. Infine, l’adozione di politiche volte a sostenere l’innovazione digitale è fondamentale per garantire la competitività del settore a livello globale, migliorare la qualità della vita dei pazienti e offrire un’opportunità di crescita economica significativa per il settore. Queste le cinque direttive che consentiranno all’Italia di contribuire in modo significativo al progresso scientifico e tecnologico a livello mondiale nel conseguimento di uno dei principali beni pubblici globali: la salute.

IL COMITATO

La Strategia è stata elaborata da un gruppo di esperti altamente qualificati provenienti da diverse aree specialistiche all’interno del settore delle Life Sciences: il coordinatore Alessandra Maria Claudia Micelli, direttrice di Healthcare Policy e condirettrice di Formiche; Pierluigi Paracchi, ceo di Genenta Science (Nasdaq: GNTA) e moderatore del Tavolo di lavoro per l’Internazionalizzazione del settore biotecnologico promosso dal Maeci; Guido Rasi, Consulente del Ministro della salute, Professore di Microbiologia presso l’Università di Roma Tor Vergata, già Direttore esecutivo dell’Ema e già Direttore generale dell’Aifa; Giovanni Tria, Presidente della Fondazione Enea Tech Biomedical, Professore di Economia politica presso l’Università di Tor Vergata e già ministro dell’Economia e delle Finanze; Elisabetta Vitali, direttrice del programma italiano della Armenise Harvard Foundation.

 

Clicca sull’immagine per scaricare il pdf della strategia


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