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Polizia, IA e futuro. Come vincere le sfide di domani a fianco della cittadinanza

Le opportunità e le sfide dell’IA e della digitalizzazione, un pericolo quando nelle mani della criminalità organizzata, un utile strumento nelle mani della Polizia, all’evento organizzato da Formiche e Accenture su come cambia la realtà digitale delle forze dell’ordine

Le nuove tecnologie cambiano la realtà delle forze dell’ordine. Questo il cuore dell’evento “Law enforcement e innovazione. Le sfide della digitalizzazione e dell’IA”, organizzato da Accenture e Formiche. Nel panel, moderato dal direttore di Formiche, Flavia Giacobbe, sedevano Luigi Nicolais, presidente della fondazione Cotec, Vittorio Rizzi, vice capo vicario della Polizia di Stato, Fabrizio Gabrielli, direttore dell’Area pubblica sicurezza e difesa per l’Italia e il centro Europa di Accenture, e Luisa Franchina, presidente dell’Associazione italiana infrastrutture critiche.  L’evento è stato aperto dal presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, Federico Mollicone, che ha sottolineato come sia fondamentale affrontare le sfide etiche e legali delle nuove tecnologie, a cominciare da quella insita nella tecnologia del riconoscimento facciale. Secondo il presidente Mollicone, inoltre, il Parlamento, nel promuovere politiche pubbliche, deve trovare l’equilibrio tra la protezione dei dati personali e la sicurezza da una parte, e la performance e la sovranità tecnologica europea dall’altra. 

Partendo dalla stessa Polizia di Stato, il suo vice capo ha evidenziato come e perché le nuove tecnologie possano diventare nuove pericolose frecce nella faretra della criminalità organizzata: le Forze dell’ordine sono vincolate dallo stato di diritto nell’usare l’IA, al contrario della criminalità organizzata. Problema necessario, ma su cui vale la pena comunque riflettere, tanto più che  l’IA viene già utilizzata per raffinare operazioni di phishing, ignorando le normative e le indicazioni dei proprietari dei software (jail-break).

Con uno sguardo più largo, il presidente Nicolais ha sottolineato come la vera sfida, per le Forze di polizia come per qualsiasi altro ramo della Pubblica amministrazione, non sia terminare la digitalizzazione (ovvero il trasferimento dei dati dall’analogico al digitale), ma sfruttarla al meglio. Per farlo la ricetta indicata è semplice: interoperabilità e banda larga, onnipresente nel Paese. In generale, il presidente Franchina si è detta ottimista circa la capacità di adattamento del ministero dell’Interno, che già fu il primo ad abbracciare, fino a promuoverla, il cambiamento sociale epocale che fu la parità di genere. Pertanto, Franchina si è detta sicura di poter guardare all’adattamento tecnologico delle Forze di polizia con ottimismo, senza, al contempo, dimenticare i rischi che vengono necessariamente creati da un’operatività più interconnessa (facendo l’esempio di tutelare gli agenti e le loro famiglie da attenzioni sgradite online). 

L’IA costituisce prima di tutto una risorsa, e, mancandole quel quid umano, non potrà mai sostituirsi a noi. Ad approfondire il tema, ricorrente in tutti gli interventi, è stato Fabrizio Gabrielli, direttore dell’Area pubblica sicurezza e difesa per l’Italia e il centro Europa di Accenture. L’azienda è partner tecnologico scelto dallo Stato italiano per utilizzare i fondi del NextGenerationEU/Pnrr nel campo della pubblica sicurezza. Sono già stati digitalizzati con successo 7 processi, per arrivare a 20 nel 2026. Non è un caso, infatti, che la società specializzata nel campo dei servizi tecnologici e di trasformazione digitale abbia aperto una nuova sede, fortemente tecnologica, nel centro di Roma, scommettendo ancora una volta sull’Italia. Il direttore ha riportato che il 40% delle ore lavorate saranno impattate dall’IA. Tutto questo a vantaggio del cittadino, migliorando efficienza ed efficacia. 

L’evento si è concluso con una dimostrazione di come Accenture stia collaborando con la Polizia di Stato, fornendo nuovi sistemi che, integrando i dati in modo innovativo e intelligente, possono facilitare operazioni come la prevenzione dei flussi migratori irregolari e il triangolamento dei contatti di un indagato. Queste dimostrazioni si sono svolte nella nuovissima sala immersiva della società. 

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