Il premier uscente e leader tory preferito dal 51% degli intervistati da YouGov dopo il primo confronto. Ma i laburisti sono pronti a tornare al governo dopo 14 anni e potrebbero ottenere risultato da record nelle urne
Rishi Sunak e Keir Starmer non si sono tirati indietro. Né il leader conservatore, e primo ministro britannico uscente, né quello laburista sono usciti indenni dal primo dibattito televisivo, su itv1, in vista delle elezioni del prossimo 4 luglio. Sunak ha puntato su uno dei cavalli di battaglia tory, le tasse: Starmer le aumenterà, 2.000 sterline in più per famiglia, ha detto. “Spazzatura”, ha risposto il leader laburista. La sua replica è stata lenta e ha favorito il rivale. Alla fine, secondo un sondaggio istantaneo di YouGov, Sunak è emerso come il vincitore del dibattito, anche se di poco, con il 51% degli intervistati che l’ha preferito a Starmer.
Il primo ministro può sorridere almeno un po’, dopo che i primi giorni di campagna elettorale l’hanno visto al centro di meme (l’annuncio del voto sotto la pioggia battente o la foto scattata in aereo con la scritta “Exit” sulla testa) e nonostante il pubblico ieri a volte non abbia trattenuto sorrisi e mugnuni ad alcune sue dichiarazioni, come quelle riguardanti il servizio sanitario nazionale. Secondo un sondaggio di Savanta pubblicato nelle ultime ore, i laburisti sono ora in vantaggio di 14 punti sui conservatori, rispetto ai 17 dell’inizio della campagna elettorale.
I giornali vicini ai tory festeggiano. Il Mail titola “L’infuocato Rishi esce allo scoperto e assesta grandi colpi”; il Times va su “I laburisti accusati sulle tasse mentre Sunak esce allo scoperto”; l’Express scrive “Boom! L’esuberante Rishi mette ai ferri corti Starmer sull’aumento delle tasse di 2.000 sterline”; il Sun sottolinea che “Gli spettatori dicono che il premier ha vinto il dibattito”; il Telegraph (che ieri pubblicava una gigantografia di Farage) parla di “Starmer alle corde sulle tasse”.
Bene, ma non benissimo. Infatti, Dan Hodges del Mail ha scritto che la risposta “lucida ma robotica” di Sunak a una signora nel pubblico che fatica a pagare il suo forno non ha dato il colpo di grazia di cui il premier aveva bisogno. Gordon Rayner del Telegraph che Sunak ha vinto questo round, ma non è stato un colpo da ko. Tim Shipman del Times che sia stato “quasi il massimo per Sunak”.
Vincere un dibattito non fa vincere le elezioni. O quantomeno non basta. Anche nel 2019 il sondaggio YouGov sul dibattito televisivo dava un testa a testa tra Boris Johnson e Jeremy Corbyn. Poi nelle urne i conservatori hanno stravinto sui laburisti.
I laburisti si preparano a tornare al governo dopo 14 anni tory (di cui i primi 5 in coalizione con i lib-dem). Hanno già iniziato da tempo a presentare la loro politica estera e di difesa, assicurando il sostegno all’Ucraina. Oggi il loro vantaggio è enorme, e la vittoria potrebbe essere di portata storica, viste le difficoltà dei conservatori a presentare candidati forti nelle singole constituency del Regno Unito. E di mezzo ci sia è messo anche Nigel Farage, che lunedì si è ripresentato come leader del partito Reform UK, si è candidato a Clacton, nell’Essex, e minaccia di portare via voi da destra al partito di Sunak. Secondo Survation i laburisti potrebbero conquistare 487 seggi e i conservatori 71. Sarebbe il loro peggior risultato dall’invenzione dell’automobile. Nota bene: il sondaggio è stato effettuato prima dell’annuncio del ritorno in pista di Farage.