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Come la tecnologia cambia l’uso dell’artiglieria. La lezione dell’ammiraglio Agostini

Di Fabio Agostini

L’artiglieria storicamente ha sempre giocato un ruolo importante nelle operazioni militari, rappresentando una componente fondamentale per il conseguimento della superiorità sul campo di battaglia. Per circa 30 anni in cui le operazioni si sono orientate prevalentemente sulla stabilizzazione e sul counter insurgents e counter terrorism, l’impiego delle artiglierie è stato pensato solo per funzioni di deterrenza o di difesa. L’evoluzione delle dinamiche geopolitiche con sviluppo di combattimenti ad alta intensità sul fianco est della Nato e poi a Gaza hanno ridato alle artiglierie un ruolo molto più rilevante. La lezione dell’ammiraglio Fabio Agostini, capo Reparto pianificazioni ed esercitazioni del Covi

Oggi, il panorama dei conflitti è in continua evoluzione ed è ovviamente è plasmato dalle innovazioni tecnologiche: l’integrazione di sistemi avanzati di guida, i sistemi a pilotaggio remoto, l’evoluzione dei sistemi informativi, l’uso di munizioni intelligenti e di piattaforme autonome, lo sviluppo della dimensione spaziale e cibernetica. Questo impone l’adattamento delle strategie militari anche in considerazione dell’influenza del mondo della comunicazione e della controinformazione.

Considerazioni operative relative ai recenti conflitti ad alta intensità

I recenti conflitti in Ucraina, nella Striscia di Gaza hanno offerto una vasta gamma di lezioni sull’utilizzo e l’efficacia dell’artiglieria navale e terrestre e ci offrono un prezioso spunto per comprendere come l’artiglieria moderna si sta adattando e trasformando per affrontare le sfide del futuro. Un insegnamento su tutti è quello per cui, per massimizzare l’efficacia dell’artiglieria, è fondamentale integrarla in un pacchetto interforze che comprenda risorse terrestri, aeree, marittime, spaziali e cyber. E da qui la necessità di una oculata pianificazione operativa e di un adeguato sistema di comando e controllo regolato da un efficace sistema di delega.

Conflitto russo- ucraino

Nei conflitti recenti, come quello tra Russia e Ucraina, la combinazione di tecniche tradizionali e moderne ha avuto un impatto significativo. L’artiglieria è stata utilizzata per stabilire zone di interdizione, colpire linee di rifornimento e supportare le offensive. La Russia ha sfruttato la sua superiorità in quantità e potenza di fuoco, utilizzando anche missili da crociera lanciati dalle navi nel Mar Nero per colpire infrastrutture chiave. L’Ucraina, invece, ha adottato strategie asimmetriche, utilizzando artiglieria per colpire linee di rifornimento e supportare le offensive massimizzando la precisione per evitare danni collaterali alla popolazione

Conflitto nella Striscia di Gaza

L’impiego delle artiglierie terrestri e navali nel conflitto nella Striscia di Gaza è caratterizzato da un utilizzo intensivo di tecnologia avanzata e strategie diversificate. L’IDF impiega artiglieria di precisione supportata da droni per colpire obiettivi rilevanti con precisione mentre l’artiglieria navale ha svolto un ruolo di deterrenza e di bombardamento preciso delle postazioni nemiche costiere. L’artiglieria ha svolto un ruolo fondamentale nel colpire le postazioni di lancio di razzi, i tunnel sotterranei e le infrastrutture di comando e controllo. La sfida principale è ovviamente la gestione del fuoco in un ambiente urbano denso, cercando di minimizzare i danni collaterali.

Hamas e Hezbollah utilizzano tattiche asimmetriche per massimizzare l’efficacia delle loro azioni. Questi gruppi hanno sviluppato e implementato una vasta gamma di razzi a corto e medio raggio, capaci di colpire profondamente il territorio israeliano. L’obiettivo di tali lanci è duplice: causare danni e terrorizzare la popolazione civile, nonché saturare i sistemi di difesa aerea israeliani come l’Iron Dome.

In entrambe gli scenari, l’uso di droni come vettori d’arma, per la sorveglianza e per correzione del fuoco ha dimostrato l’importanza di questi sistemi nel moderno campo di battaglia con importanti ripercussioni sulle dinamiche del conflitto e la sicurezza regionale.

Implicazioni sulla pianificazione operativa interforze dell’impiego delle artiglierie

Nella pianificazione operativa, l’artiglieria deve essere integrata in una strategia più ampia che tenga conto degli obiettivi politici e militari. L’effetto desiderato dell’impiego dell’artiglieria può variare dalla deterrenza, all’annientamento delle forze nemiche alla distruzione di infrastrutture critiche, dal supporto alle operazioni a terra alla negazione dell’accesso a determinate aree.

L’artiglieria necessita quindi essere valutata con nuovi paradigmi nel concetto operativo del Comandante operativo considerandola uno strumento per conseguire effetti in tutta l’area di operazioni e non solo nelle aree a contatto con l’avversario.

L’integrazione dell’artiglieria nelle operazioni militari ad alta intensità presenta diverse sfide che vanno affrontate in fase di pianificazione. Una delle principali è la gestione del rischio di danni collaterali e la protezione dei civili. Questo richiede non solo l’uso di tecnologie avanzate, ma anche una chiara comprensione delle implicazioni legali ed etiche delle operazioni militari.

La pianificazione operativa interforze deve quindi considerare l’integrazione dell’artiglieria nei cinque domini operativi come elemento essenziale per affrontare le sfide dei conflitti moderni. Questo richiede un coordinamento stretto e una visione che massimizzi l’efficacia delle operazioni.

Un’altra sfida significativa è la logistica. L’artiglieria richiede un rifornimento costante di munizioni e una manutenzione regolare dei sistemi d’arma.

Come riporta la stampa, il conflitto in Ucraina ha mostrato un grande dispendio di munizioni, con la Russia che spara in media 10-12mila colpi di artiglieria al giorno contro i 2mila dell’Ucraina. Questo richiede un costante rifornimento di munizioni e una manutenzione continua dei sistemi d’arma, ponendo enormi sfide logistiche per entrambe le parti. Per confronto, dai primi mesi di guerra fino al giugno 2022 la Russia impiegava 60 mila colpi al giorno e ha dovuto ridurre il rateo per la difficoltà di garantire l’approvvigionamento.

La gestione delle scorte di munizioni di artiglieria è diventata quindi un elemento chiave della pianificazione operativa.

Inoltre, in teatri di guerra complessi, garantire tale flusso di risorse può essere difficile, soprattutto in presenza di interruzioni nelle linee di rifornimento e di attacchi alle infrastrutture e questo determina l’efficacia delle operazioni sul campo.

La proliferazione di tecnologie avanzate a una vasta gamma di attori rappresenta un’ulteriore sfida. Sistemi d’arma che una volta erano esclusiva delle grandi potenze sono ora disponibili anche a gruppi armati non statali, aumentando la letalità dei conflitti e complicando ulteriormente la pianificazione operativa.

Inoltre lo scenario di riferimento ha assunto nuovi domini oltre quelli tradizionalmente conosciuti, variando le dimensioni del conflitto ed incrementando le sfide; questo deve trovare la giusta considerazione nella pianificazione operativa:

Spazio – L’uso di satelliti per la sorveglianza e la comunicazione è vitale per ottenere una superiorità informativa. I satelliti forniscono dati in tempo reale che migliorano la precisione e la reattività dell’artiglieria. Il loro impiego deve essere garantito e protetto contro le azioni avversarie.

Cyber – La guerra cibernetica è diventata un fattore determinante nel moderno campo di battaglia. Proteggere i sistemi di comando e controllo funzionali all’uso dell’artiglieria da attacchi cibernetici è cruciale.

Armi a lunga gittata – I missili balistici e da crociera, devono essere integrati con l’artiglieria per colpire obiettivi strategici lontani. Questa capacità riduce il rischio per le forze in prima linea e permette di mantenere una pressione costante sul nemico, colpendo infrastrutture critiche e posizioni strategiche.

Ambiente elettromagnetico – L’artiglieria moderna, per essere efficace nei conflitti ad alta intensità, deve poter operare in un ambiente elettromagnetico complesso e ostile caratterizzato da una densità e una varietà di segnali senza precedenti. Questo richiede una pianificazione operativa dettagliata che includa contromisure contro le interferenze e le minacce elettromagnetiche.
Per affrontare queste sfide, è essenziale adottare un approccio integrato alla pianificazione delle operazioni. Questo include l’uso di tecnologie avanzate per migliorare la precisione e l’efficacia dell’artiglieria, una gestione attenta della logistica e un coordinamento stretto tra le diverse componenti dei vari domini e tra i livelli di comando.

Sfide di Comando e Controllo

Interoperabilità: Uno dei principali ostacoli è garantire che tutti i sistemi di comando e controllo siano interoperabili tra le diverse forze e domini. La capacità di condividere informazioni rapidamente e accuratamente è cruciale per il successo delle operazioni interforze.

Comunicazione: Stabilire canali di comunicazione sicuri e resilienti è essenziale per coordinare le operazioni. La sicurezza delle comunicazioni è fondamentale per prevenire interferenze nemiche e garantire che le informazioni critiche raggiungano i destinatari senza ritardi.

Centralizzazione e Decentralizzazione: È necessario trovare un equilibrio tra la centralizzazione del comando strategico e la decentralizzazione del controllo tattico. Questo permette ai comandanti sul campo di prendere decisioni rapide basate su situazioni in evoluzione, pur mantenendo una coerenza strategica globale.

Logistica e Scorte: La gestione della logistica è un’altra sfida critica. Mantenere scorte di munizioni adeguate e gestire la logistica in modo efficiente è essenziale per supportare operazioni prolungate. La gestione delle scorte deve essere commisurata alle minacce e alle esigenze operative, garantendo che le forze dispongano sempre del necessario per continuare le operazioni.

Futuro Prevedibile

Guardando al futuro, possiamo aspettarci un maggiore uso di droni e sistemi autonomi per migliorare la sorveglianza e la precisione del fuoco. Le operazioni potrebbero beneficiare sempre maggiormente dell’uso di altre tecnologie avanzate per neutralizzare le minacce con precisione. L’integrazione delle capacità spaziali e cibernetiche sarà sempre più centrale per mantenere la superiorità informativa e operativa. Le innovazioni tecnologiche continueranno a trasformare il campo di battaglia, richiedendo un adattamento costante delle dottrine militari e delle strategie operative.

Conclusioni

Le lezioni apprese dai recenti conflitti dimostrano che la tecnologia, l’informazione e la logistica sono fattori critici per il successo delle operazioni militari. Solo attraverso un approccio integrato e flessibile sarà possibile sfruttare appieno le potenzialità dell’artiglieria e raggiungere gli obiettivi strategici desiderati nei conflitti futuri. L’integrazione dell’artiglieria in un pacchetto interforze rappresenta una sfida complessa ma necessaria per affrontare i conflitti moderni.

Operare in sinergia in tutti i moderni domini è cruciale per sfruttare appieno le capacità dell’artiglieria. È altresì necessario superare le sfide di comando e controllo con un equilibrio tra centralizzazione del Comando Operativo e decentralizzazione del Controllo Tattico per permettere decisioni rapide e informate sul campo. La chiave del successo risiede infine nella capacità di coordinare e integrare efficacemente tutte le risorse disponibili, affrontando le sfide logistiche e di interoperabilità in un ambiente dinamico e complesso.

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