“Sono assolutamente d’accordo sul destinare fondi europei alla Difesa. In questo momento, tutte le risorse disponibili devono essere investite nel settore e nelle sue aziende. È fondamentale escludere i fondi per la difesa dal limite del 3% imposto dall’Ue, perché non possiamo continuare a imporre vincoli burocratici agli investimenti”. Le parole di Carlo Festucci, segretario generale di Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza
La Banca europea per gli investimenti (Bei) e il Fondo per l’innovazione della Nato hanno firmato un memorandum d’intesa per supportare le piccole e medie imprese europee operanti nei settori della Sicurezza e Difesa. L’accordo, annunciato in settimana, prevede una stretta collaborazione tra le due istituzioni, con l’obiettivo di condividere conoscenze e sensibilizzare sugli investimenti potenziali. Nonostante il memorandum non preveda investimenti congiunti, entrambe le organizzazioni continueranno a finanziare progetti separatamente per i loro rispettivi stati membri.
Il Fondo per l’innovazione della Nato, istituito nel 2023 e sostenuto da 24 paesi membri, dispone di un capitale di un miliardo di euro, destinato a tecnologie avanzate come intelligenza artificiale, calcolo quantistico e robotica. La Bei, istituita degli stati membri dell’Ue, sostiene le imprese europee attraverso vari prodotti finanziari, inclusi prestiti. Negli ultimi trent’anni, il Fondo europeo per gli investimenti della Bei ha facilitato l’accesso ai capitali per due milioni di piccole imprese europee. Recenti modifiche alle politiche di prestito della banca hanno permesso di finanziare maggiormente le aziende orientate alla sicurezza.
Inoltre, il contesto geopolitico, segnato dall’attacco russo all’Ucraina, ha spinto l’Ue a potenziare il proprio impegno nel settore delle tecnologie militari, rivedendo le regole di prestito e annunciando nuove priorità strategiche per agevolare il finanziamento di progetti legati alla difesa.
A questo proposito, Carlo Festucci, segretario generale di Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, ha dichiarato ad Airpress: “Sono assolutamente d’accordo sul destinare fondi europei alla Difesa. In questo momento, tutte le risorse disponibili devono essere investite nel settore e nelle sue aziende. È fondamentale escludere i fondi per la difesa dal limite del 3% imposto dall’Ue, perché non possiamo continuare a imporre vincoli burocratici agli investimenti. La Difesa non deve essere considerata un costo, ma un investimento. Dobbiamo essere pronti per un futuro incerto”.
Dall’altro lato, Robert De Groot, vicepresidente della Bei, ha affermato che la partnership con il Fondo per l’innovazione della Nato conferma l’impegno della Bei nel rafforzare il supporto all’industria della sicurezza e difesa europea. Tra i settori prioritari ci sono la ricognizione, il controllo dello spettro, la cybersecurity, le infrastrutture e la mobilità.
Questa collaborazione rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza del continente europeo, garantendo al contempo un maggiore supporto finanziario alle imprese innovative che operano in questo settore cruciale.