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Droni di terra, ma non solo. Dove guarda l’industria bellica ucraina

Il successo dei droni aerei e marittimi spinge Kyiv a puntare anche sulla controparte terrestre. Ma per farlo, ha bisogno di investimenti esteri. I commenti del ministro

Nel suo ampio sforzo di modernizzazione delle forze armate, l’Ucraina ha puntato molto sulle capacità unmanned. E non solo sulle componenti di aria e di mare, che già tanto hanno dimostrato sul campo di battaglia durante gli scorsi mesi, ma anche su quella terrestre. Kyiv sta infatti puntando molto sullo sviluppo di droni terrestri, e per far ciò sta cercando di ottenere altri miliardi di investimenti per incrementare la produzione interna di armi, secondo quanto detto ai margini del vertice Nato dal ministro per le industrie strategiche dell’Ucraina Oleksandr Kamyshin, massimo funzionario ucraino responsabile degli sforzi di produzione della difesa. Che si mostra ottimista nel breve termine: “Quest’anno sarà l’anno dei sistemi terrestri. Ne vedrete di più in prima linea”. Kamyshin ha specificato che i sistemi terrestri saranno utilizzati per l’evacuazione medica, la logistica, lo sminamento e l’estrazione mineraria, oltre che per altri compiti di combattimento aggiungendo poi che, dato che l’Ucraina cerca di utilizzare armi sempre più sofisticate per contrastare la Russia, deve prima trovare gli investimenti necessari per aumentare la produzione.

Come ad esempio quello annunciato lo scorso maggio dal Dipartimento di Stato americano: una sovvenzione di 2 miliardi di dollari per l’Ucraina, parte della quale sarà destinata allo sviluppo dell’industria ucraina. Il denaro potrebbe portare a importanti miglioramenti nella capacità industriale ucraina nel settore della difesa, ha detto Kamyishin. Ad esempio, se un produttore è attualmente in grado di produrre droni nell’ordine delle decine di unità, con un finanziamento sufficiente potrebbe arrivare ad una produzione sulla scala delle centinaia. E anche la cooperazione con enti dell’apparato dell’industria della difesa Usa sarebbe d’aiuto.

Il conglomerato ucraino dell’industria della difesa sta già lavorando con alcune aziende statunitensi e non per la produzione congiunta, mentre con altre sono in fase di discussione altri progetti potenziali. Tra queste rientrano Northop Grumman, che è stata indicata come impegnata nella produzione congiunta di munizioni e nello “sviluppo di un impianto chimico speciale”, ma anche Day e Zimmerman, che sono state indicate come partner nella produzione congiunta di munizioni, mentre la D&M Holdings è stata indicata come collaboratrice nella produzione di cariche propellenti e inneschi. Tra gli altri partner figurano Leonardo, che collabora “all’integrazione della tecnologia laser nei sistemi di difesa aerea ucraini”, e Amentum, che lavora alla manutenzione di veicoli blindati.

Secondo Kamyshin, la spinta ucraina a produrre più droni a livello nazionale ha avuto successo. L’Ucraina può ora produrre milioni di droni First Person View (Fpv), decine di migliaia di droni a medio raggio e migliaia di droni d’attacco a lungo raggio. Adesso si tratta di perfezionare il processo di produzione. Il ministro ha anche rivelato che gli ucraini hanno usato l’intelligenza artificiale in relazione al processo di puntamento, e probabilmente aumenteranno il loro uso dell’AI nei prossimi dodici mesi.

Un aumento della produzione di droni, terrestri e non, potrebbe aiutare il Paese in guerra con la Russia a sopperire alle difficoltà nel reclutamento che Kyiv sta affrontando in questa fase della guerra.



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