Due le grandi direttrici su cui operare: la ricostruzione delle scuole e dei centri studio in Ucraina e la formazione dei docenti in Africa dove mancano ben 17 milioni di insegnanti. Quest’ultimo dato è impressionante e richiama a una sfida che l’Italia potrebbe affrontare come accaduto in altre occasioni: medici, forze di polizia, amministrativi, tecnici e altri profili professionali formati dall’Italia in autonomia o sotto egida di organizzazioni internazionali
Che ai francesi piacessero le linee guida di Giuseppe Valditara, in materia di istruzione, era cosa nota ma la sorpresa è arrivata da altri Paesi del G7 che hanno partecipato nelle scorse ore al vertice organizzato a Trieste. Valorizzazione dei talenti, digitalizzazione, governance dell’IA e maggiore inclusione per rendere le scuole nel mondo luoghi di crescita umana e di perfezionamento per i percorsi didattici e professionali futuri. Ma i giorni di lavoro che dovevano essere dedicati esclusivamente alle tematiche sulla formazione, come da consuetudine, si sono rivelati un’occasione per riscoprire le declinazioni della scuola nelle sfide di carattere geopolitico.
Valditara e i dirigenti del ministero dell’Istruzione e del Merito hanno intercettato due grandi direttrici su cui operare: la ricostruzione delle scuole e dei centri studio in Ucraina e la formazione dei docenti in Africa dove mancano, appunto, ben 17 milioni di insegnanti. Quest’ultimo dato è impressionante e richiama a una sfida che l’Italia potrebbe affrontare come accaduto in altre occasioni: medici, forze di polizia, amministrativi, tecnici e altri profili professionali formati dall’Italia in autonomia o sotto egida di organizzazioni internazionali.
Ma non c’è stato il tempo di salutare le delegazioni ospitate nella splendida cornice triestina che è arrivata la firma per due accordi per la formazione tecnica e professionale in Egitto, nell’ambito del Piano Mattei. Lo scorso 17 marzo al Cairo, alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, aveva firmato con l’omologo egiziano, Reda Hegazy, un memorandum d’intesa volto a promuovere la lingua italiana e l’eccellenza dell’istruzione professionale italiana in Egitto, per favorire l’acquisizione delle competenze tecniche adeguate alle esigenze al sistema produttivo italiano ed egiziano. Adesso, per dare concreto slancio a tali iniziative, sono state sottoscritte le prime due intese attuative di tale memorandum, alla presenza del ministro dell’Istruzione superiore e della Ricerca scientifica egiziano, Ayman Ashour, e dell’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni.
La cerimonia ha avuto luogo durante la Conferenza sugli investimenti Ue-Egitto, in corso al Cairo, in linea con l’importanza attribuita a tali attività nel contesto del partenariato strategico Ue-Egitto. Il primo protocollo d’intesa avvia una collaborazione tra l’ITS Malignani di Udine, Danieli industrie, l’Istituto Don Bosco del Cairo e la New Cairo Technological University (NCTU), per la realizzazione di un’offerta educativa nel settore della meccatronica. Il secondo, invece, avvia un’offerta educativa nel settore biomedico, tra la Fondazione ITS nuove tecnologie della Vita Academy di Bergamo, l’azienda Polygon di Milano, l’Istituto Don Bosco del Cairo e l’Università tecnologica egiziana del 6 ottobre.
Valditara, dunque, parla di Made in Italy non solo dal punto di vista esclusivamente pedagogico ma anche attraverso attività di “mentoring support” verso i Paesi africani. Si potrebbero quindi aprire opportunità di impiego all’estero per i nostri insegnanti pronti a partecipare a call to action di breve periodo in Africa.
La scuola italiana ha avviato, difatti, un percorso di trasformazione che riguarda sempre più i territori e le rispettive caratteristiche antropologiche, le attitudini dei singoli discenti, le nuove discipline Stem e i nuovi processi di riorganizzazione interna in relazione alla trasformazione della società. Adesso si aggiunge un nuovo capitolo e riguarda l’esternalizzazione delle buone pratiche della scuola italiana.