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Le Regioni europee e i territori siano protagonisti nella transizione energetica. Scrive Marsilio

Di Marco Marsilio

La Commissione Coter del Comitato Europeo delle Regioni ha votato il parere sulla transizione energetica giusta per le regioni dell’Ue, il cui relatore è stato Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo e capogruppo al Comitato di Ecr. Neutralità tecnologica, attenzione allo stoccaggio e alla sicurezza delle reti energetiche sono alcuni dei temi che affronta il Parere, che sarà approvato il prossimo 8 ottobre e presentato entro la fine dell’anno alla nuova Commissione Europea

La scorsa settimana hanno preso alcune decisioni importanti al vertice del Consiglio europeo per il futuro dell’Unione europea. Poiché si tratta di un documento che definisce il tono del nuovo mandato legislativo, è opportuno soffermarsi su alcuni aspetti che sono anche al centro del parere che ho la responsabilità di redigere.

Nelle conclusioni del Consiglio europeo troviamo la seguente dichiarazione: “In quanto Unione e Stati membri combineremo i nostri punti di forza e le nostre risorse per affrontare i prossimi anni con unità e determinazione. Risponderemo alle aspirazioni dei nostri cittadini. Rafforzeremo la nostra competitività e diventeremo il primo continente a impatto climatico zero, portando a buon fine le transizioni climatica e digitale, senza lasciare indietro nessuno”.

Un piano così ambizioso non riuscirà a realizzarsi se non faremo in modo che questa transizione sia giusta per tutte le regioni dell’Union europea.

“Nel nostro percorso verso la neutralità climatica entro il 2050 saremo pragmatici e sfrutteremo il potenziale delle transizioni verde e digitale per creare i mercati, le industrie e i posti di lavoro di alta qualità del futuro”.

Sappiamo tutti che è più facile a dirsi che a farsi, perciò il nostro lavoro qui è quello di garantire che come autorità locali e regionali presentiamo la nostra valutazione di questi piani e proponiamo in modo proattivo le condizioni necessarie per farli funzionare. Ecco perché chiediamo un quadro stabile e prevedibile. A livello europeo dobbiamo creare un contesto più propizio all’aumento della capacità produttiva dell’Europa per quanto riguarda le tecnologie e i prodotti che saranno più richiesti e apprezzati in tutto il mondo come accadeva una volta con le nostre eccellenze automobilistiche.

Nelle conclusioni si legge inoltre che sarà perseguita una transizione climatica giusta ed equa, con l’obiettivo di rimanere competitivi a livello mondiale e di aumentare la nostra sovranità energetica, garantendo l’approvvigionamento di energia abbondante, a prezzi accessibili e pulita. Ma, a tale scopo saranno necessari un’elettrificazione ambiziosa che faccia ricorso a tutte le soluzioni a zero emissioni nette, le soluzioni tecnologicamente neutre o a basse emissioni di carbonio, nonché investimenti nelle reti, nello stoccaggio e nelle interconnessioni.

Ricordiamo quindi come la transizione energetica, unita alle crisi e alle tensioni geopolitiche in corso, se non opportunamente governata e sostenuta con una forte propensione all’innovazione e alla ricerca industriale, possa determinare rischi considerevoli per la competitività esterna delle economie europee, con minacce specifiche per i settori industriali esposti alla competizione internazionale. Dobbiamo insistere su ciò che il Comitato ha già chiesto nei suoi precedenti pareri: la libertà di scelta nel percorso verso la decarbonizzazione a livello locale deve essere garantita da una prospettiva tecnologica, politica e democratica. L’importanza di consentire e promuovere una varietà di soluzioni diverse, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle diverse situazioni delle regioni dell’Ue in termini di clima, geografia, infrastrutture, sistemi energetici è fondamentale.

Seguendo il principio della neutralità tecnologica, la Commissione europea deve garantire la concorrenza tecnologica in modo che gli enti locali e regionali, che svolgono un ruolo centrale nella progettazione, nell’attuazione, nel finanziamento e nel monitoraggio di soluzioni integrate e complete, possano scegliere tra tutte le tecnologie disponibili per attuare la decarbonizzazione.

Da qui l’invito affinché la prossima Commissione Europea presenti la proposta necessaria per garantire la continuità del Meccanismo di Transizione Giusta e lo stanziamento di fondi sufficienti e aggiuntivi per includere il sostegno alle regioni che dipendono direttamente o indirettamente dalle industrie e dai servizi di fornitura di autoveicoli e componenti. Questo secondo me deve essere unito con la revisione del divieto dei motori a combustione previsto a partire dal 2035.

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