Durante la seconda giornata del Nato Public Forum, Mircea Geoană, vice segretario generale della Nato dal 2019, ha offerto una visione chiara e approfondita delle sfide che l’organizzazione deve affrontare e delle strategie che sta adottando per rimanere rilevante ed efficace in un mondo in continua evoluzione. Con un focus sull’innovazione, la resilienza e la cooperazione strategica, Geoană ha delineato una visione del futuro della Nato che è tanto ambiziosa quanto necessaria per affrontare le sfide globali emergenti
Nel contesto di un mondo in rapido mutamento e in costante evoluzione, Mircea Geoană, vice segretario generale della Nato, ha recentemente condiviso le sue riflessioni e analisi durante un’intervista con Andrea Kendall-Taylor, Senior Fellow e Direttore del Transatlantic Security Program al Center for a New American Security. L’evento, intitolato “A Conversation: The Future of Nato”, che rientra nel programma del Nato Public Forum terminato giovedi 11 luglio, ha offerto uno sguardo approfondito sulle sfide e le opportunità che l’Alleanza Atlantica affronta nel presente e nel prossimo futuro.
Geoană ha iniziato il suo intervento riflettendo sui cambiamenti che ha osservato dalla sua nomina nel 2019. “Ho avuto il privilegio di servire questa alleanza negli ultimi cinque anni insieme al nostro Segretario Generale. Questo breve periodo di storia è indicativo del mondo in cui viviamo e vivremo,” ha affermato. Durante il suo mandato, la Nato ha affrontato una serie di sfide complesse, tra cui la pandemia di Covid-19, il ritiro dall’Afghanistan, e numerosi incidenti cibernetici. “Abbiamo nel nostro codice genetico la capacità di adattarci alle trasformazioni degli ambienti geopolitici e strategici,” ha sottolineato, evidenziando la resilienza dell’organizzazione.
Innovazione e adattabilità: le sfide del futuro
Uno dei temi principali toccati da Geoană è stata l’innovazione all’interno della Nato, come l’importanza di sfruttare il talento dell’ecosistema dell’innovazione attraverso l’alleanza e i suoi partenariati. “Non solo le grandi università e le grandi aziende tecnologiche devono contribuire a questo ecosistema, ma anche i paesi più piccoli, come l’Albania, l’Estonia e la Romania,” ha spiegato. Geoană ha menzionato l’istituzione del Defense Innovation Accelerator for the North Atlantic (Diana) e il Nato Innovation Fund come passi significativi verso la promozione dell’innovazione. Diana offre ai giovani talenti la possibilità di testare gratuitamente le loro idee innovative, mentre il Nato Innovation Fund rappresenta il primo fondo di venture capital sovrano multinazionale al mondo, che mira a sostenere l’innovazione in ambito difensivo.
Tuttavia, ha anche riconosciuto che la Nato deve migliorare la sua capacità di adattarsi alla velocità della trasformazione tecnologica. “Siamo ancora troppo lenti negli approvvigionamenti e nella diffusione della tecnologia. Dobbiamo essere più rapidi nell’adattamento e nell’adozione delle innovazioni,” ha detto. Il Vice Segretario Generale della Nato ha citato l’adozione di una strategia per l’IA nel 2021 come esempio di come la Nato stia cercando di essere all’avanguardia nell’uso etico delle nuove tecnologie. “Ogni politica tecnologica della Nato include una parte obbligatoria sull’uso etico,” ha aggiunto, sottolineando l’importanza di mantenere standard elevati.
La sfida del finanziamento della difesa
Un altro tema cruciale discusso è stato il finanziamento della difesa. Geoană ha riconosciuto le difficoltà politiche nel convincere i governi ad aumentare le spese per la difesa, dati i molteplici bisogni domestici come l’istruzione, l’infrastruttura e la sanità. Tuttavia, ha sottolineato che la guerra in Ucraina e l’aggressività della Russia hanno portato a un “risveglio strategico” in Europa. “Dal 2014, quando solo tre alleati rispettavano la soglia del 2% del Pil per le spese di difesa, ora siamo a 23 alleati,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di spendere questi fondi in modo efficace.
Geoană ha spiegato che non si tratta solo di quanto si spende, ma anche di come si spende. Ha menzionato la guida fornita dalla Nato ai suoi alleati su come investire meglio i fondi della difesa, bilanciando tra attrezzature tradizionali e tecnologie avanzate. “Non è un falso dilemma scegliere tra attrezzature tradizionali e tecnologia avanzata. Dobbiamo fare entrambe le cose,” ha ribadito.
Resilienza contro le minacce ibride
Il vice segretario generale della Nato ha anche affrontato la questione delle minacce ibride, come gli attacchi cibernetici e la disinformazione, che la Russia sta utilizzando per destabilizzare l’alleanza. Ha ribadito l’importanza di una risposta concertata da parte della Nato. “Se trattiamo queste minacce individualmente, la nostra risposta sarà segmentata e meno efficace,” ha affermato. Infatti, la Nato sta lavorando su una strategia per contrastare l’influenza maligna russa nei Balcani occidentali e in tutta l’alleanza, riconoscendo che la Russia sta organizzando la sua aggressività contro l’Occidente per il lungo periodo.
Per questo motivo, Geoană ha delineato come la Nato stia rafforzando le sue difese contro le minacce ibride, inclusa la condivisione di informazioni e l’apprendimento reciproco tra gli alleati. “Abbiamo adottato una strategia per contrastare l’influenza russa nei Balcani occidentali e stiamo lavorando a una politica complessiva contro la Russia che sarà adottata al prossimo vertice all’Aia”, ha dichiarato.
La cooperazione strategica e il futuro dell’alleanza
Infine, si è discusso anche dell’importanza della cooperazione strategica con i partner democratici globali e il rafforzamento della collaborazione tra Nato e Unione Europea. Geoană ha sottolineato la necessità di un migliore coinvolgimento con le nazioni che non si allineano né con l’Occidente né con i rivali strategici, offrendo loro un’alternativa vantaggiosa. “Dobbiamo fare un lavoro molto migliore nel raggiungere queste nazioni e offrire loro un accordo genuino e rispettoso, supportato anche finanziariamente,” ha affermato.
Importante è soprattutto il ruolo cruciale delle nuove democrazie nel rafforzare la resilienza della Nato. Ha citato l’esempio della Finlandia e della Svezia, che hanno recentemente aderito all’alleanza, spiegando che “non solo sono nazioni tecnologicamente avanzate e forti democrazie, ma sono anche tra le migliori al mondo in termini di resilienza sociale. Sanno come assorbire gli shock e utilizzare le crisi per progredire”.
Un’Alleanza indispensabile
Concludendo l’intervista, Geoană ha espresso il suo orgoglio per il ruolo della Nato come pilastro di pace e sicurezza globale, affermando che “la Nato oggi è l’alleanza indispensabile non solo per la nostra pace e sicurezza, ma anche per la stabilità e la prevedibilità globale”. Ha incoraggiato le nuove generazioni a prendere in mano il futuro dell’alleanza, sottolineando che “questa è la vostra alleanza, il fondamento della pace, della sicurezza, della democrazia e del nostro modo di vivere”.
Geoană ha espresso un forte senso di responsabilità verso il futuro dell’alleanza, invitando i giovani a partecipare attivamente alla sua evoluzione. “Questo è la vostra alleanza, non solo dei leader attuali. È il fondamento della pace e della sicurezza su cui costruirete le vostre vite”, ha concluso.