Si intitola “Prospettiva Artico, Nuove sfide per l’Intelligence” (Ed. Fondazione Margherita Hack, 2024) il saggio di Emanuela Somalvico, direttore dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico, nato su iniziativa della Società Italiana di Intelligence (Socint) e vicedirettore del Corso di Alta Formazione in Intelligence dell’Università Mediterranea. Un volume che esplora come il cambiamento climatico e gli scenari emergenti, in particolare il conflitto in Ucraina, abbiano innescato nuove tensioni tra gli Stati artici
Da frontiera remota a fulcro di sicurezza globale. In un mondo in rapida evoluzione, l’Artico emerge come teatro di sfide e opportunità senza precedenti. Tra i fenomeni destinati a ridisegnare gli equilibri planetari, la questione artica si impone come snodo strategico richiedendo un approccio innovativo all’Intelligence e alla Sicurezza.
Si intitola “Prospettiva Artico, Nuove sfide per l’Intelligence” (Ed. Fondazione Margherita Hack, 2024) il saggio di Emanuela Somalvico, direttore dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico, nato su iniziativa della Società Italiana di Intelligence (Socint) e vicedirettore del Corso di Alta Formazione in Intelligence dell’Università Mediterranea.
«Il libro – esordisce l’autrice – nasce nell’ambito del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri che è anche presidente della Società Italiana di Intelligence e che ha scritto la prefazione del volume. Ho colto l’opportunità della tesi per approfondire, con approccio olistico, il tema e decifrare i profondi mutamenti che stanno investendo la regione».
“Prospettiva Artico” esplora come il cambiamento climatico e gli scenari emergenti, in particolare il conflitto in Ucraina, abbiano innescato nuove tensioni tra gli Stati artici. L’autrice evidenzia il ruolo cruciale dell’Intelligence nel creare una linea comune per contrastare la malavita, tutelare il territorio e gli interessi nazionali, monitorare la crescente militarizzazione dell’area e fornire analisi strategiche ai decisori politici.
Per Somalvico, l’opera «mira a presentare le realtà dell’Artico, superando gli stereotipi di un mondo fatto solo di ghiacci e orsi, offrendo una visione strategica per il futuro» e delineando il ruolo cruciale che il nostro Paese può rivestire per la stabilità del Grande Nord.
L’Italia, membro osservatore del Consiglio Artico dal 2013, offre un contributo significativo grazie alla sua esperienza nella lotta alla criminalità organizzata e al suo impegno scientifico e industriale. La ricerca italiana si concretizza nella base Dirigibile Italia del Cnr alle Isole Svalbard e nel Programma di Ricerche in Artico (Pra), che finanzia studi su amplificazione artica, cambiamenti ecosistemici e impatti climatici.
La presenza industriale italiana è contrassegnata da aziende come Eni, Leonardo e Fincantieri nei settori energetico, cantieristico e satellitare, mentre la Marina Militare contribuisce con il programma High North alla ricerca e al monitoraggio ambientale.
L’apertura di nuove rotte marittime artiche presenta, infatti, sia sfide sia opportunità. Da un lato, esiste il rischio di una potenziale marginalizzazione del Mediterraneo nei traffici commerciali globali; dall’altro, si aprono nuove possibilità di sviluppo economico e strategico. Queste opportunità richiedono però significativi investimenti in infrastrutture, tecnologie e competenze specifiche.
Guardando al futuro, Somalvico conclude: «Nei prossimi decenni, l’Artico diventerà sempre più centrale negli equilibri globali e questi temi saranno oggetto di ulteriori approfondimenti anche nell’ambito dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico, recentemente istituito in Socint».
Il volume, di 164 pagine, è disponibile in formato cartaceo ed eBook.