Il prossimo vertice della Nato segna un momento cruciale per l’Alleanza. Stoltenberg delinea le priorità del vertice: supporto continuo all’Ucraina, rafforzamento della difesa collettiva e partnership globali
Dal 9 all’11 luglio, i capi di Stato e di governo della Nato si riuniranno a Washington per il vertice annuale dell’Alleanza. Sarà l’occasione per celebrare i 75 anni della Nato, pilastro imprescindibile della nostra sicurezza, e per parlare delle prospettive dell’Alleanza. Insieme al summit, si terrà pure il Nato Public Forum, che potrà essere seguito su Formiche.net, media partner italiano del Forum, in diretta dal 10 luglio (15:00 ora italiana) fino a giovedì 11 luglio. Organizzato con la collaborazione di German Marshall Fund of the United States (GMF), Atlantic Council, GLOBSEC, Center for New American Security (CNAS) e Hudson Institute, l’evento sarà l’occasione per la Nato di incontrare la società civile, per scambi di opinioni e domande. A proposito di incontrare il grande pubblico, Jens Stoltenberg, segretario generale uscente, ha pubblicato un articolo su Foreign Affairs e ha condotto una lunga conferenza stampa, illustrando le priorità del vertice.
Sostegno continuo all’Ucraina
Uno dei temi più rilevanti che sarà discusso al vertice è il sostegno a Kyiv. Stoltenberg ha dichiarato che la Nato è determinata a garantire che l’Ucraina possa prevalere contro l’aggressione russa. Per questo motivo, ci si aspetta che i leader dell’Alleanza concordino su un nuovo pacchetto sostanziale di aiuti per Kyiv. Parlando di assistenza e formazione per l’Ucraina, la Nato prenderà il comando del coordinamento e della fornitura di assistenza internazionale alla sicurezza, con un comando guidato da un generale a tre stelle e circa 700 persone che opereranno presso il quartier generale della Nato, in Germania e in nodi logistici nella parte orientale dell’Alleanza. Questo non farà della Nato una parte del conflitto, ma migliorerà la capacità di autodifesa del popolo ucraino.
Riguardo l’impegno finanziario, gli alleati ribadiranno la loro determinazione a sostenere Kiev nella costruzione di una forza capace di sconfiggere l’aggressione russa oggi e di scoraggiarla in futuro. come rimarcato da Stoltenberg: ‘’dall’invasione su larga scala della Russia, gli alleati hanno fornito circa 40 miliardi di euro di aiuti militari all’anno. MI aspetto che questo livello minimo di sostegno venga mantenuto e che gli alleati decidano di condividere equamente il carico finanziario, in base alla dimensione del loro Pil. Questo livello di supporto sarà riesaminato al vertice del 2025’’.
Stoltenberg si aspetta anche un supporto militare immediato: gli alleati dovrebbero fornire ulteriori sistemi di difesa aerea, munizioni e altre capacità militari per sostenere l’Ucraina. Per questo motivo, molti accordi di sicurezza bilaterali sono già stati firmati con Kyiv, e se ne prevedono altri entro il vertice.
Parlando di interoperabilità militare, il segretario generale della Nato sostiene che “sarà rafforzata la collaborazione con le forze armate ucraine, incluso il nuovo Centro congiunto di analisi, formazione e istruzione Nato-Ucraina in Polonia”. Inoltre, la cooperazione nella costruzione dell’industria della difesa ucraina e nell’innovazione sarà approfondita.
Difesa collettiva e rafforzamento della Nato
Un altro tema cruciale del vertice sarà il rafforzamento della deterrenza e della difesa della Nato. Dall’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina nel 2014, la Nato ha subito una trasformazione fondamentale, con l’obbligo di un aumento significativo delle forze in elevato stato di prontezza operativa. Oggi, la Nato dispone di 500.000 truppe di questa tipologia, gruppi di battaglia pronti al combattimento nella parte orientale dell’Alleanza, e capacità di alto livello, inclusi aerei di quinta generazione. Con i nuovi membri Finlandia e Svezia, al vertice si vedranno ulteriori passi avanti.
In parallelo, Stoltenberg afferma che gli alleati sono pronti ad approvare un impegno che rafforzerà la cooperazione nell’industria della difesa transatlantica, per aumentare la produzione. In aggiunta, le difese missilistiche saranno potenziate con la nuova base Aegis Ashore in Polonia.
Tema molto delicato riguarda l’aumento della spesa per la difesa. Ad oggi, 23 Paesi, un numero record, investono almeno il 2% del Pil nella Difesa. Il budget per la Difesa tra gli alleati europei e il Canada è aumentata del 18% quest’anno, il maggiore incremento degli ultimi decenni. Stoltenberg non ha menzionato l’Italia, grande assente verso il 2%.
Partnership globali
Il vertice affronterà anche il tema delle partnership globali, riconoscendo che la sicurezza non è più solo regionale, ma mondiale. Iran e Corea del Nord stanno alimentando la guerra della Russia con droni e proiettili, mentre la Cina sostiene l’economia di guerra russa fornendo microelettronica e altri beni a duplice uso.
Mai come adesso, allora, la cooperazione con l’Indo-Pacifico è fondamentale. Per contrastare gli attori autoritari, Stoltenberg ha invitato i leader di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea al vertice. Saranno sviluppati progetti di cooperazione pratica su Ucraina, cyber e nuove tecnologie, nonché una stretta collaborazione sulla produzione industriale della difesa.
Il futuro della Nato
Fondata a Washington 75 anni fa con la promessa di difendere un alleato come tutti gli altri, la Nato è diventata l’alleanza più potente e di successo della storia. Secondo un recente sondaggio del Pew Research Center, circa due terzi dei cittadini vedono la Nato in modo positivo e il 70% voterebbe per rimanere nell’Alleanza.
Le decisioni prese a Washington la prossima settimana assicureranno che la Nato continui a proteggere i suoi membri e i valori condivisi. Questo vertice rappresenta non solo un momento di celebrazione, ma soprattutto un’occasione per prendere decisioni decisive per affrontare le sfide attuali e future.
Con queste premesse, il vertice Nato del 2024 si preannuncia come un evento storico e di cruciale importanza per la sicurezza internazionale, ribadendo l’impegno dell’Alleanza a garantire la pace e la stabilità globale.