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Come il governo Starmer ha contenuto le violenze dell’estrema destra

L’esecutivo britannico ha deciso di rinunciare alla tutela dell’identità del colpevole della strage di Southport. Una novità, che ha permesso di rispondere alla disinformazione e mobilitare la società civile. Ora si temono tensioni nel fine settimana, con l’inizio della Championship

È stato anche grazie alla caduta di un tabù che il governo britannico di Keir Starmer è riuscito a contenere la situazione nel Paese alla luce delle rivolte dei gruppi di estrema destra. Ha giocato un ruolo importante, infatti, la decisione di rinunciare alla tutela dell’identità del colpevole, seppur minorenne, della strage di Southport, dove il 29 luglio sono state accoltellate a morte tre ragazze in un centro ricreativo: un adolescente gallese, di origini ruandesi e fede cristiana, di nome Axel Muganwa Rudakubana. Un modo innovativo che si è rivelato efficace sia per contrastare la misinformazione e la disinformazione (la differenza sta nella deliberatezza nel diffondere fake news insita nella seconda) che hanno alimentato le proteste violente contro le moschee e i centri per richiedenti asilo; sia per isolare i gruppi di estrema destra; sia per mobilitare una parte di società civile che ha ascoltato le parole – una contronarrazione – delle autorità dando vita a forme di reazioni proattiva.

A colpire molti osservatori è stata la rabbia dei rivoltosi, persone che si sentono emarginate e senza più i tradizionali riferimenti politici. È il sintomo di un risentimento piuttosto radicato verso le minoranze, in particolare verso i musulmani, nel contesto del multiculturalismo britannico. Fa notare il Washington Post che sebbene i sondaggi mostrino che la stragrande maggioranza dei britannici deplori la violenza perpetrata dai “teppisti” di estrema destra, le loro motivazioni sono inevitabilmente legate a una serie di politiche più mainstream.

“L’islamofobia, il sentimento antimmigrati e antirifugiati sono stati un elemento fondamentale della stampa di destra britannica per decenni, ma stiamo emergendo da un periodo in cui un governo conservatore ha reso il populismo di destra una parte centrale della sua piattaforma”, ha scritto Daniel Trilling sulla London Review of Books. “A ogni punto di svolta dal 2019 in poi, i conservatori e i loro sostenitori sui media hanno scelto di rilanciare la retorica populista, dipingendo i loro avversari come nemici che minacciavano l’integrità della nazione”, ha aggiunto Trilling. Basti pensare alle proteste Black Lives Matter del 2020 sono state trattate come segni di una cultura “aliena” che aveva preso il sopravvento nelle città britanniche o alle manifestazioni che chiedevano un cessate il fuoco a Gaza etichettate come “marce dell’odio” da Suella Braverman quando era ministra dell’interno.

Larry Elliott sul Guardian ha sottolineato come molte delle città che hanno visto le reazioni più violente si trovino in aree profondamente colpite dalla deindustrializzazione e dai tagli alla spesa dei Tory nel decennio precedente. “Questi sono tutti esempi classici del Regno Unito post-industriale – luoghi che hanno visto strappato il cuore delle loro economie negli anni Ottanta e Novanta, e dove le fabbriche sono state sostituite da call center e magazzini di distribuzione”, ha scritto riferendosi a città come Rotherham e Stoke-on-Trent. “Hanno sofferto più di altri per l’austerità imposta dopo le elezioni del 2010”.

In un contesto simile proliferano le organizzazioni in grado di intercettare il risentimento tramite capi-popolo come Tommy Robinson, volto noto della galassia dell’estrema destra britannica con la sua English Defence League, per cui “la multirazzialità non funziona” e anzi è all’origine delle tensioni sociali. Figure che diffondono misinformazione e disinformazione, grazie anche dalla gran cassa social e verosimilmente di attori statali ostili. Spicca in questo senso Elon Musk che, dopo aver definito “inevitabile” la “guerra civile” nel Regno Unito, giovedì ha rilanciato il post di un attivista britannico di estrema destra che diffondeva un falso titolo di giornale che suggeriva che il governo Starmer stava creando centri di detenzione per i manifestanti di estrema destra nelle Isole Falkland. Prima di essere cancellato, il post è stato visualizzato quasi 2 milioni di volte.

Ora, dopo che molti eventi legati all’estrema destra e programmati per mercoledì sono saltati, ci sono timori per questo fine settimana. È, infatti, in calendario l’inizio della Championship, l’equivalente della Serie B italiana di calcio, che potrebbe rappresentare l’occasione per nuovi disordini. Per questo, le autorità stanno verificando le connessioni tra hooligan ed estrema destra. “In vista di questo fine settimana, è importante che continui a passare il messaggio che chi si rende protagonista di comportamenti violenti e delinquenziali nelle nostre strade sarà contrastato rapidamente dal sistema giudiziario”, ha dichiarato il ministro Nick Thomas-Symonds a Sky News. “Continueremo a mettere a disposizione questi agenti aggiuntivi”, ha aggiunto. Infatti, il governo e le forze di polizia rimarranno in uno stato di “massima allerta”.

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