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L’Occidente ancora non capisce Putin. L’allarme dell’ex ministro britannico Wallace

“Vendetta, eredità e romanticismo” guidano il leader russo, non la logica, scrive l’ex segretario alla Difesa. Motivazioni difficili da comprendere per i governi occidentali, aggiunge. Poi l’avvertimento: “Dobbiamo essere preparati all’inevitabile”

Ben Wallace è stato segretario alla Difesa del Regno Unito per quattro anni, di cui uno e mezzo segnato dall’invasione russa dell’Ucraina. È stato in prima linea nei governi tory guidati da Boris Johnson, Liz Truss e Rishi Sunak nell’assicurare tutto il sostegno occidentale possibile a Kyiv. Un anno fa, prima di lasciare la guida della Difesa e la politica (non si è ricandidato alle recenti elezioni parlamentari britanniche), era in corsa per il ruolo di segretario generale della Nato ma il presidente americano Joe Biden ha suggerito che Jens Stoltenberg rimanesse in carica un altro anno, trovando sponda in diversi altri Paesi alleati (in primis la Germania).

Sin dai mesi che hanno preceduto l’invasione russa dell’Ucraina, Wallace è stato tra i più convinti che l’Occidente non abbia capito la portata della sfida lanciata da Vladimir Putin all’Europa, all’Occidente e all’ordine internazionale. È un tema su cui ha insistito spesso. Per arrivare al suo ultimo editoriale sul quotidiano Telegraph. Il leader russo e i suoi fedelissimi sono fondamentalmente motivati da sentimenti di “vendetta, eredità e romanticismo”, motivazioni difficili da comprendere per i governi occidentali, ha scritto. Non si tratta di logica o di un desiderio di modernizzare la Russia, sostiene Wallace.

Putin e i suoi credono di essere vittime di un complotto occidentale piuttosto che responsabili del crollo dell’Unione Sovietica, continua. Il leader distorce la storia, cercando di riscrivere il ruolo della Russia nella Seconda guerra mondiale e di giustificare le sue azioni attuali, aggiunge. E ancora: Putin è ossessionato dalla necessità di correggere le umiliazioni subite dalla Russia, e vede nel Regno Unito – non negli Stati Uniti – il principale nemico dietro molti dei fallimenti storici della Russia. Per questo, è una minaccia diretta per il Regno Unito, che deve essere preparato per affrontare questa sfida. “Putin sta per arrivare da noi. Dobbiamo essere preparati all’inevitabile”, conclude l’articolo.

È un momento importante per il Regno Unito e la sua strategia, con il governo laburista di Keir Starmer che sta lavorando sulla Strategic Defence Review e il “pivot to Asia” tory in nome della Global Britain che sembra essere stato quantomeno rallentato. Un mese fa il generale Sir Roly Walker, capo di Stato maggiore dell’Esercito di Sua Maestà, ha dichiarato che la forza armata che guida ha l’obbligo di modernizzarsi rapidamente per raddoppiare la sua capacità entro il 2027 (data che indica come quella di una possibile terza guerra mondiale) e triplicarla entro la fine del decennio. Il rischio è quello di un futuro in cui una Russia “molto pericolosa” emerga dalla guerra in Ucraina, la Cina invada Taiwan e l’Iran diventi più aggressivo. In questo contesto la capacità di gestire crisi isolate sarà fortemente ridotta, rendendo i problemi globali interconnessi, ha dichiarato.

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