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Italia-Giappone, la “nuova era” raccontata da Crosetto

Nuova vetta nelle relazioni italo-nipponiche, con l’Italia che è presente con il Cgs Cavour, il Ppa Montecuccoli e il Vespucci. Il ministro Crosetto ha concesso un’intervista al Japan Times, parlando di risultati del partenariato: interoperabilità, Gcap e un futuro senza limiti

L’ammiraglia Cavour con i suoi F-35B, il Vespucci, la “nave più bella del mondo”, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto – e non solo! Ha detto bene l’ambasciatore d’Italia in Giappone, Gianluigi Benedetti: il rapporto tra Roma e Tokyo è entrato in una “nuova era”. Questa settimana, infatti, rappresenta (per ora) uno dei momenti più alti di un partenariato strategico che, iniziato nel segno del caccia di sesta generazione Gcap (Global combat air programme), ha portato l’Italia interessarsi sempre di più all’Indo-Pacifico, come si vede dalla missione in Estremo Oriente del Carrier strike group (Cgs) del Cavour, da quella del pattugliatore polivalente d’altura Montecuccoli (ora ad Okinawa) e del Ppa Morosini dell’anno passato. Reazioni più che positive da parte nipponica, come esemplificato dalla dichiarazione di Shingo Miyake, vice ministro della Difesa: “la promozione di intese reciproche tramite visite come questa non porterà avanti solo l’amicizia tra le Marine dei due Paesi, ma contribuirà anche alla pace e alla stabilità regionale e locale, al fine di realizzare un Indo-Pacifico libero e aperto”. 

Il ministro Crosetto ha concesso un’intervista esclusiva al Japan Times, a margine dell’evento di apertura del Villaggio Italia a Tokyo, che segue l’attracco del Vespucci. Per il ministro, il partenariato tra Italia e Giappone sta già fruttando: esercitandosi congiuntamente (vedesi anche il dispiegamento dell’Aeronautica Militare nel 2023) “ci prepariamo a operare, se ce ne fosse bisogno, come una sola Forza” e, così, “stiamo rafforzando la sicurezza di tutte le Nazioni partner”. La permanenza del Cavour in acque giapponesi ne è esempio, come sottolineato dall’ammiraglio Giancarlo Ciappina, comandante del Cgs e dell’Aviazione Navale italiana: poiché la nostra ammiraglia è molto simile alla classe Izumo del Giappone, il Cavour ospiterà ufficiali di collegamento della Marina e dell’Aviazione nipponiche, che avranno come obiettivo principale l’apprendimento dello schieramento di F-35B imbarcati. Non solo esercitazioni a largo con la Marina di Tokyo, ma pure con le unità navali di Usa, Francia e Germania, che al momento incrociano le stesse acque. 

L’intervista del ministro Crosetto è proseguita parlando di Gcap, che il ministro si aspetta essere “rivoluzionario”. Soprattutto, sono arrivate altre rassicurazioni circa la solidità del programma – “non credo che il Gcap cambierà” – e sulle tempistiche, poiché per Tokyo avere l’aereo pronto per il 2035 è vitale  – “se non si procede su questa linea, non sarà possibile fronteggiare altre sfide”. 

Non solo Gcap, però: “nel futuro, penso ad una cooperazione in tutti i domini, inclusi terra, underwater, cyber e spazio”. Crosetto ha pure sottolineato che un’altra possibile area di cooperazione sarebbe l’aumento della resilienza delle catene di approvvigionamento, in particolare alla luce del quasi-monopolio cinese sulle terre rare. 

Se il Cavour, e la fregata Alpino, sono attraccate alla base navale di Yokosuka (comunque poco distante da Tokyo), il Vespucci ha proseguito il suo giro intorno al mondo nel porto della capitale nipponica. Come nelle altre  tappe del suo viaggio, la nave scuola è stata accompagnata dal Villaggio Italia, una mostra itinerante delle eccellenze che il Paese ha da offrire. Giunti a più della metà del giro, la coppia Vespucci-Villaggio Italia ha già toccato 16 dei 28 Paesi previsti. Il 29 agosto, il Villaggio sarà il palcoscenico nel quale presenteremo i nostri piani per il padiglione all’Expo di Osaka. 

Violazione dello spazio aereo nipponico

Nel frattempo, un ricognitore cinese Y-9 ha sconfinato all’interno dello spazio aereo giapponese, sui cieli intorno alle isole Danjo (prefettura di Nagasaki). Il ministero della Difesa di Tokyo ha subito fatto decollare i suoi caccia, che hanno allontanato il velivolo cinese dopo soli 2 minuti dalla violazione dello spazio aereo. Per quanto Bonnie Glaser, esperto di Cina al German Marshall Fund, abbia commentato a Breaking Defense che “è possibile che il velivolo sia entrato inavvertitamente nello spazio aereo giapponese”, c’è da considerare che le autorità giapponesi avevano ripetutamente, e per diverse ore, invitato l’equipaggio del velivolo ad allontanarsi dal confine. Insomma, se lo sconfinamento fosse anche stato accidentale, la missione non lo era affatto. Si è trattato di un messaggio ben preciso, e di grande portata: è la prima volta che un aereo militare di Pechino ha violato lo spazio aereo giapponese, e la prima volta che un suo velivolo ha violato lo spazio aereo relativo alla principale isola dell’arcipelago nipponico (si sono in passato verificati due altri episodi, ma si trattava di aerei civili sopra le isole Senkaku). 

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