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Libertà di stampa negata o siamo su Scherzi a parte. L’opinione di Merlo

Sino a quando dovremmo assistere a questo bombardamento mediatico sulla dittatura che si sta per abbattere nel nostro Paese? Arriverà un momento in cui questi temi vengono trattati con la dovuta prudenza ed intelligenza. La riflessione di Giorgio Merlo

A volte uno si chiede se è uno scherzo o se, invece, il tutto risponde al vero. Perchè è da giorni che leggiamo su molti organi di informazione – cioè tutti quei quotidiani schierati a sinistra e che contestano, del tutto legittimamente, la coalizione di centro destra scaraventandogli contro ogni sorta di nefandezza – e ascoltiamo sui soliti talk televisivi, anch’essi schieratissimi a livello politico, che in Italia siamo ormai alla viglia di una dittatura.

E la sentenza arriva, adesso, anche da due report europei che decretano l’ormai mancanza della libertà di stampa e di espressione nel nostro Paese. Insomma, una sorta di permanente deriva illiberale che è l’anticamera del fascismo in versione 2.0. Sì lo ripeto perché è difficile crederci anche quando lo si scrive. Dunque, si bombarda quotidianamente contro il governo di centro destra e, soprattutto, contro Giorgia Meloni accusandoli esplicitamente che siamo ormai in un regime dove la libertà di stampa e di espressione sono al capolinea.

Di qui la domanda, né retorica e né banale: ma è vera l’accusa o siamo su “Scherzi a parte”? Perché delle due l’una. O il regime illiberale, dispotico, autoritario, semi fascista e liberticida c’è veramente e allora ci si deve attrezzare con tutti i mezzi a disposizione e con tutte le forze per tornare il più rapidamente possibile alla democrazia oppure siamo di fronte semplicemente ad una recita, peraltro disgustosa, ridicola e anche un po’ squallida, dove si trascorrono le giornate scrivendo o sui giornali e blaterando su quasi tutte le emittenti televisive che siamo ormai in un regime illiberale e dispotico.

Se fosse vera la prima versione, ci sarebbe veramente la necessità di dar vita al più presto ad un Cln in salsa contemporanea. O meglio, ad un “Fronte popolare” di togliattiana memoria a difesa della libertà e della democrazia contro ogni sorta di barbarie e di inciviltà e per evitare, se ancora possibile, il ritorno dell’ormai citatissimo fascismo. Sì, è vero, un po’ come capitò nel 1948 nella lotta furibonda tra la Dc di De Gasperi da un lato e i comunisti di Togliatti dall’altro. Con il piccolo particolare, come noto a quasi tutti, che nel 1948 la dittatura era sostenuta apertamente da chi pubblicamente la denunciava, cioè dai comunisti di Togliatti. Ma, per tornare alla libertà di espressione, l’aspetto comico e simpatico di questa denuncia che arriva nientepopodimeno che dall’Europa attraverso appositi “report”, è che una delle commissioni che ha fornito questi dati sulla sostanziale estinzione della libertà di stampa e di espressione nel nostro Paese, è formata da giornalisti italiani tutti schierati a sinistra ed espressione della più dura e spietata critica al centro destra.

Ecco perché, di grazia, anche per chi non è di centro destra, si tratta di una denuncia troppo comica e grottesca per essere presa in seria considerazione. E, come da copione, non potevano mancare in questa denuncia i simpatici ma ricchissimi “martiri dell’informazione” che hanno duramente patito sulla loro pelle questi insopportabili ed incresciosi soprusi. Parliamo, com’è altrettanto noto, di artisti e giornalisti milionari la cui unica finalità è quella di mietere più denaro possibile trascorrendo, indisturbati, le loro giornate di fronte alle telecamere televisive. A prescindere dalla testata e dalla proprietà dell’emittente televisiva dove offrono le loro prestazioni professionali a colpi di centinaia di migliaia di euro. Come l’esperienza concreta puntualmente conferma.

Ora, però, al di là della dittatura, del fascismo, della negazione della libertà di stampa e di espressione, della repressione, della sospensione della democrazia e via scioccheggiando, forse è arrivato anche il momento per avanzare una semplice e persin banale riflessione: e cioè, sino a quando dovremmo assistere a questo bombardamento mediatico sulla dittatura che si sta per abbattere nel nostro Paese? Arriverà un momento in cui questi temi vengono trattati con la dovuta prudenza ed intelligenza visto che parliamo di valori e principi scolpiti nella Costituzione? Sino a quando, cioè, dovremo convivere con questa sempre più insopportabile egemonia ed arroganza – questa sì – politica e culturale? Detto con altre parole e con più leggerezza visto anche il clima estivo: sino a quando pensiamo di proseguire con una sceneggiata ridicola e dannosa per la stessa qualità della democrazia italiana?

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