La giornalista Rai e il suo operatore in Russia hanno fatto, giornalisticamente, un ottimo lavoro. Sarebbe stato giusto riportarli in territorio Ucraino per metterli al sicuro, ma i vertici dell’azienda l’hanno costretta a rientrare in Italia. L’onore delle armi al direttore del Tg1 che voleva mantenere la sua equipe in Ucraina e non farla ritornare in Italia. Ma il partito russo in Italia è molto forte. Il commento di Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà
A mio avviso Stefania Battistini con il suo operatore Simone Traini ha fatto una grande operazione giornalistica di cui le va dato merito. Però nel settore vige il principio di due pesi e due misure. Se avesse fatto un colpo giornalistico dello stesso tipo nei confronti degli americani e degli israeliani tutti in piedi ad applaudire. L’ha fatto nei confronti dei russi e quindi tipi come Ruotolo l’hanno attaccata.
In ogni caso non ci ha convinto per niente il comportamento della Rai: aveva un senso metterla in sicurezza facendola ritornare in Ucraina, invece è stata costretta dai vertici Rai a rientrare in Italia: Roberto Sergio e Giampaolo Rossi hanno dato prova di servilismo nei confronti dei russi.
L’onore delle armi al direttore del Tg1 Chiocci che essendo anche lui un giornalista che fa scoop voleva appunto mantenere la sua equipe in Ucraina e non farla ritornare in Italia. Ma il partito russo in Italia è molto forte. Adesso vediamo che sta anche nei vertici della Rai.
Rimpiangiamo i tempi del PCI, perché allora almeno i Comunisti erano filo sovietici a viso aperto e non con sotterfugi come ora.
E poi un conto è il PCUS dopo Stalin che almeno aveva un segretario politico e una direzione collegiale, molto peggio del PCUS è il KGB FSB cioè la centrale delle spie e degli assassinii politici.
Come ha detto giustamente Rossana Platone – figlia di Felice Platone, strettamente legato a Togliatti e curatore dei Quaderni dal Carcere di Gramsci – intervistata da Gnoli su La Repubblica: “Putin è un personaggio orribile. Una specie di fascista con l’ossessione di ricostituire la vecchia russa zarista”.