Youtuber, blogger, analisti, giornalisti e anche comici hanno come compito di divulgare informazioni a favore del Cremlino. Ecco come funziona la rete dei media di Putin
I tentacoli della campagna di disinformazione russa arrivano in Europa. Un report del governo degli Stati Uniti evidenzia come il Cremlino paghi una rete di opinion leader per diffondere messaggi a favore del presidente russo, Vladimir Putin. Alcuni “stipendiati” da Mosca ci sono anche in Spagna.
Il quotidiano spagnolo Abc sostiene che ci sono youtuber, analisti, politici e anche comici che hanno come compito di divulgare informazione pro-Russia e pro-Putin, e in alcuni casi svolgono anche lavoro di spionaggio.
Quando sono cominciate a circolare foto che ritraggono Ryan Routh, l’uomo che ha cercato di uccidere l’ex presidente Donald Trump, insieme allo chef spagnolo residente a Washington José Andrés, – famoso perché cucina per i civili a Gaza -, la giornalista spagnola Helena Villar si è scatenata in difesa di Mosca. “Villar lavora, come altri giornalisti, per la rete di media finanziati dal Cremlino, del quale RT è diventato portavoce”, si legge su Abc. Da questa piattaforma, Villar e altri comunicatori diffonderebbero una narrativa favorevole agli interessi della Russia, “includendo teorie cospirative e disinformazione, specialmente diretta contro l’Ucraina”.
Villar si è rivolta contro molti giornalisti che sono perseguitati da Mosca, come Xavier Colás del quotidiano El Mundo e Marc Marginedas del quotidiano El Periódico. Entrambi sono stati costretti a lasciare Mosca per le minacce ricevute.
Lo scorso venerdì, il Dipartimento di Stato americano ha diffuso i risultati preliminari di una ricerca sul ruolo di RT come entità legata allo spionaggio, “usando capacità cibernetiche e partecipando ad operazioni di ingerenza sotto copertina e persino di acquisto di materiale militare”, spiega Abc. Queste attività di spionaggio avvengono principalmente in Europa, Africa e America latina e hanno come obiettivo manipolare processi elettorali e destabilizzare governi.
Il governo americano ha diffuso una lista, fornita da un agente dell’Fbi che si dedica a indagare sulla disinformazione russa, di circa 2800 influencer di X, Facebook e Telegram in 81 Paesi che sono pagati dall’Agenzia di Disegno Sociale (Sda) per diffondere messaggi favorevoli alla Russia di Putin. E tra questi Paesi ci sono Germania, Francia, Italia, Polonia e Spagna.
Blogger, giornalisti, presentatori tv, imprenditori e anche comici e politici. “Con questi ‘influencer’, la Russia ha cercato di influire nelle elezioni dell’Europarlamento a giugno – si legge su Abc – e l’obiettivo era sostenere le forze estremiste che dovevano promuovere la narrativa pro-russa”.
Uno dei documenti svela come la campagna integrale era indirizzata “contro globalisti liberali, le loro piattaforme e i loro rappresentanti” – come, ad esempio, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
A gennaio, il governo degli Stati Uniti ha avvertito sulla rete russa in Spagna “con una serie di media controllati parzialmente dalla stessa Sda con l’obiettivo di promuovere interessi strategici di Russia nella regione”.
La Sda è un’organizzazione russa, dedicata alla disinformazione internazionale, legata direttamente al Cremlino. Cerca di manipolare l’informazione per influire nell’opinione pubblica di molti Paesi, specialmente in Occidente e ha come obiettivo aumentare le tensioni politiche e sociali a favore degli interessi russi. Secondo il report americano, ha sostituito i trolls e i bots di Prigozhin per compiere la sua missione.