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Robot e fanti assieme. L’esercito americano vuole più droni per le forze di terra

Di Filippo del Monte

I conflitti degli ultimi anni hanno evidenziato il ruolo delle loitering munitions nelle operazioni di terra. Una dinamica che non è sfuggita all’esercito americano, il quale ha incrementato le forniture di simili ordigni

L’Us Army ha stipulato un contratto quadro da massimo 990 milioni di dollari con AeroVironment per la fornitura di munizioni circuitanti, meglio conosciute come loitering munitions, di tipo Switchblade.

Di munizioni circuitanti Switchblade esistono le varianti 300 (2,5 kg) e 600 (24,7 kg), utilizzate rispettivamente per gli scontri tra fanterie, colpire altri aeromobili a pilotaggio remoto (Apr) e in funzione anticarro. Lo Switchblade 600, oggetto di questa fornitura quinquennale all’US Army, è, infatti, armato con una testata anticarro sul modello Javelin, con la possibilità di colpire e infliggere danni gravi sia a Main Battle Tanks che Infantry Fighting Vehicles.

Gli Switchblade sono attualmente in dotazione alle forze armate di Stati Uniti, Regno Unito e Ucraina. Probabilmente le ottime prove sul campo date dallo Switchblade in Ucraina hanno spinto l’Us Army ad ordinare ulteriori Apr della AeroVironment.

Le munizioni circuitanti sono state inizialmente pensate come armi per le forze speciali, che potevano sfruttarne l’elevata precisione per colpire obiettivi con fuoco stand-off. Nei fatti, gli Apr di questo tipo equipaggiavano principalmente plotoni e squadre di militari con compiti di acquisizione obiettivi e intelligence (funzione ricoperta in Italia dal 185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi “Folgore”).

L’utilizzo di droni suicidi nei conflitti libico e siriano ha avuto una discreta efficacia ma si era ancora in una fase “pionieristica”, mentre partire dalla Seconda guerra nel Nagorno-Karabakh (27 settembre-10 novembre 2020) l’impiego di munizioni circuitanti è stato ampliato, individuandone la principale funzione non quale arma di precisione per colpire obiettivi limitati ma di espansore della potenza di fuoco della fanteria azera e per annientare il dispositivo difensivo armeno, basato principalmente su gruppi misti di fanterie trincerate e gruppi di corazzati.

Con l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, le munizioni circuitanti sono state ampiamente utilizzate in funzione anticarro. Restano iconiche di questo conflitto le immagini delle colonne di carri armati russi colpiti da formazioni di droni-kamikaze ucraini. Ma, allo stesso tempo, è importante sottolineare come gli Apr siano impiegati anche in combattimenti in aree urbane e compartimentate, andando ben oltre le funzioni di ricognizione e individuazione degli obiettivi per i quali erano stati pensati almeno in ambienti ristretti.

Le principali evoluzioni nel campo delle munizioni circuitanti sono legate a doppio filo alle esigenze tattiche che emergono dai campi di battaglia, con la necessità di aumentare velocità e autonomia di questi sistemi d’arma, nonché l’abbattimento dei livelli di segnatura acustica e termica.

Viaggiando al di sotto dei livelli di rilevamento e ingaggio delle difese antiaeree tradizionali, le munizioni circuitanti sono da considerarsi come “sistemi d’arma aerei per truppe terrestri”.

Così, mentre si lavora in chiave difensiva per estendere alla fanteria leggera la capacità antiaerea e antidrone, si sta lavorando per aumentarne la capacità ed il raggio di fuoco sotto il profilo offensivo attraverso l’utilizzo di munizioni circuitanti.



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