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Quarta dimensione nell’esercitazione Stella Alpina. Le novità dell’AW-249 Fenice

Di Filippo Del Monte

“Stella Alpina” è stata l’esercitazione che ha avuto la funzione di “fare sintesi” tra le varie aree capacitive dell’Esercito. Non a caso e per la prima volta, sono stati dispiegati sistemi, mezzi ed equipaggiamenti appena entrati in servizio o in via di acquisizione. L’analisi di Filippo Del Monte, Geopolitica.info

L’esercitazione “Stella Alpina” ha messo in evidenza gli enormi progressi fatti dall’Esercito Italiano nelle capacità di difesa dello spettro elettromagnetico e nell’utilizzo di tecnologie sempre più integrate e multidominio. Del resto, come ha specificato anche il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello, la guerra odierna sta presentando caratteristiche di commistione tra elementi tradizionali, come i combattimenti in trincea e l’esteso utilizzo di campi minati, e tecnologie avanzate come droni, missili ipersonici, munizioni intelligenti, sistemi d’arma che operano nello spazio elettromagnetico, nel dominio cibernetico e attraverso quello spaziale. “Stella Alpina” è stata l’esercitazione che ha avuto la funzione di “fare sintesi” tra le varie aree capacitive dell’Esercito. Non a caso e per la prima volta, sono stati dispiegati sistemi, mezzi ed equipaggiamenti appena entrati in servizio o in via di acquisizione.

Oltre alla centralità della “bolla tattica” anti-EMPS e delle capacità sia offensive – ivi compresa quella per l’acquisizione e l’individuazione degli obiettivi – che difensive dei droni, per quanto concerne l’esercitazione “Stella Alpina” va rilevata la notevole importanza data alla componente della “terza dimensione”, cioè agli elicotteri. Il Nuovo elicottero da esplorazione e scorta (NEES) AW-249 Fenice della Leonardo è stato schierato al fianco del rodato elicottero d’attacco AW-129 Mangusta e dell’elicottero pesante da trasporto ICH-47F Chinook. L’AW-249 è stato, infatti, progettato per operare sia con gli elicotteri in dotazione all’Esercito Italiano, sia con quelli degli altri Paesi Nato, in un quadro operativo digitalizzato e multidominio.

L’evoluzione del pensiero operativo sull’utilizzo degli elicotteri in combattimento – che segue la trasformazione delle piattaforme anche nei ruoli da “supporto al combattimento” a “esplorazione e scorta”, per dirla con le definizioni date dall’Esercito Italiano – sta riguardando lo sviluppo di piattaforme in grado sia di combattere autonomamente contro forze di terra ed altri elicotteri, sia di ottemperare al ruolo di arma di supporto a squadre di fanteria e corazzati in avanzata.

Proprio per la sua valenza di strumento unificante e fluidificante tra la “manovra a contatto” e quella “non a contatto” l’elicottero continua a mantenere una funzione centrale nelle operazioni militari contemporanee. L’impiego dei droni con funzioni di ricognizione e, quando impiegati a massa, offensivi, non ha reso obsoleto l’elicottero, ma ne ha liberato il potenziale per l’azione controcarri o contro obiettivi areali non protetti o puntiformi ed il supporto agli elitrasporti tattici effettuati dagli elicotteri multiruolo o da trasporto medio.

L’evoluzione dottrinaria sull’impiego degli elicotteri è iniziata a partire dalla fine degli anni ’80, sia nei Paesi Nato – con l’Italia a svolgere un ruolo d’avanguardia, anche perché dotata di un elicottero concepito con specifiche funzioni d’attacco – che in quelli del Patto di Varsavia, con il superamento della concezione del velivolo ad ala rotante come arma principalmente – se non esclusivamente – controcarro.

Sotto il profilo offensivo, l’elicottero ha mostrato tutto il suo valore come “accrescitore” della potenza di fuoco e della mobilità, financo grande-tattica, delle truppe di terra; mentre in chiave difensiva, esso è stato spesso il mezzo risolutore per stroncare attacchi di sorpresa, anche condotti dal nemico in superiorità numerica, o rintuzzare le puntate offensive in profondità, fino a ribaltare molto spesso il fronte (il ciclo operativo difensivo russo sulla Linea Surovikin nell’estate-autunno 2023 insegna).



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