Nei primi due giorni dello Iac a Milano, l’Europa si è impegnata a rafforzare il suo ruolo di leader nella sostenibilità spaziale e nell’esplorazione lunare stipulando diversi accordi. Tra le iniziative chiave, l’espansione del modulo Esprit per il Lunar Gateway, il lancio del programma Moonlight e la missione di manutenzione satellitare Rise di D-Orbit. Questi progetti segnano un passo decisivo verso lo sviluppo di un’economia spaziale in continua evoluzione
L’International Astronautical Congress (Iac) 2024 di Milano ha fatto emergere una serie di sviluppi cruciali che plasmeranno il futuro dell’esplorazione spaziale e della sostenibilità orbitale, evidenziando il ruolo centrale dell’Europa in questa evoluzione. Al centro del dibattito si è collocato il tema della sostenibilità nello spazio, con l’importante adesione di Nuova Zelanda e Messico alla Zero Debris Charter, una carta che mira a eliminare la creazione di detriti spaziali entro il 2030. “La Zero Debris Charter rappresenta l’impegno dell’Europa a guidare il mondo nella riduzione dei detriti spaziali”, ha dichiarato Salvador Landeros Ayala, direttore generale dell’Agenzia spaziale messicana, sottolineando il valore della cooperazione internazionale in questo sforzo collettivo.
Lo Iac non si è limitato a temi di sostenibilità, ma ha messo in luce anche i grandi progressi tecnologici che sosterranno le future missioni lunari. Tra questi, spicca l’emendamento contrattuale firmato tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e Thales Alenia Space per il potenziamento del modulo ESPRIT, destinato al Lunar Gateway. Questo ampliamento, che permetterà di immagazzinare più rifornimenti e di supportare operazioni come quelle del braccio robotico Canadarm3, segna un altro passo verso il rafforzamento della presenza umana sulla Luna, con lo sguardo già rivolto a Marte. Le modifiche apportate al modulo includono un significativo aumento delle dimensioni e della capacità di carico, riducendo così la necessità di voli di rifornimento.
L’Esa ha ulteriormente dimostrato la propria ambizione lunare con il lancio ufficiale del programma Moonlight, un’iniziativa che mira a creare la prima costellazione di satelliti in orbita cislunare per fornire servizi di navigazione e comunicazione alle missioni spaziali. Questo programma, guidato da Telespazio, rappresenta un elemento fondamentale per sostenere una presenza a lungo termine sulla Luna e per sviluppare un’economia lunare. Come ha dichiarato Gabriele Pieralli, amministratore delegato di Telespazio, Moonlight non è solo un’infrastruttura tecnologica, ma una piattaforma che permetterà di creare opportunità commerciali straordinarie per l’Europa nello spazio cislunare.
Nel contesto della crescente necessità di sostenibilità e manutenzione in orbita, l’Esa ha firmato un contratto da 119 milioni di euro con D-Orbit per la missione RISE (in-orbit servicing), volta a dimostrare la possibilità di estendere la vita operativa dei satelliti geostazionari. Questa iniziativa riflette un cambiamento radicale nel modo in cui vengono gestiti i satelliti, con l’obiettivo di abbandonare l’approccio “usa e getta” per passare a una logica di riutilizzo e riparazione in orbita. “Estendere la vita dei satelliti non solo migliorerà la sostenibilità, ma aumenterà la competitività europea nel settore spaziale,” ha commentato Josef Aschbacher, direttore generale dell’Esa.
Parallelamente, l’attenzione dell’Esa verso l’osservazione terrestre si è concretizzata con la missione Harmony, destinata a monitorare i cambiamenti della superficie terrestre e le interazioni tra oceano e atmosfera. Il contratto da oltre 280 milioni di euro firmato con OHB dimostra come l’Europa continui a investire in tecnologie avanzate per rispondere alle sfide ambientali globali.
Questi sviluppi, apparentemente distinti, fanno parte di un quadro più ampio che vede l’Europa come leader in un futuro spaziale sostenibile e tecnologicamente avanzato. Dalla gestione dei detriti spaziali alla creazione di un’economia lunare, passando per la manutenzione in orbita e la protezione del nostro pianeta, le decisioni prese durante l’Iac 2024 riflettono una visione globale e integrata del futuro dell’esplorazione spaziale. Una visione che non riguarda solo l’esplorazione, ma anche l’impegno a garantire che lo spazio rimanga accessibile e sicuro per le generazioni future.