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IA, ecco cos’ha deciso il G7 riunitosi a Cernobbio

Dalle dichiarazioni finali della ministeriale Tecnologia e Digitale emerge la volontà di tenere conto di “considerazioni etiche” dell’intelligenza artificiale, “in modo da rispettare lo stato di diritto e la sicurezza i diritti umani e le libertà fondamentali”

“Un enorme successo”. Così Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea, ha descritto la ministeriale G7 su Tecnologia e Digitale tenutasi oggi a Cernobbio sotto la presidenza di turno italiana del club. La presidenza italiana “ha promosso programmi comuni e ha anche mostrato il lato più efficace dell’Italia”, ha spiegato.

Due le sessioni della giornata. La prima era intitolata: “Toolkit sull’intelligenza artificiale per il settore pubblico, compendio sui servizi pubblici digitali e mappatura degli approcci di identità digitale”. La seconda, invece, “Risultati del progetto pilota per monitorare l’applicazione del codice di condotta del G7 sullo sviluppo avanzato dell’intelligenza artificiale”.

Il tutto, con il coordinamento di Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione digitale. “Condividiamo valori e obiettivi comuni”, ha spiegato. Abbiamo una grande responsabilità, viviamo in un momento epico. La tecnologia sta trasformando rapidamente ogni aspetto della nostra vita”, ha aggiunto.

I rappresentanti dei Sette hanno ribadito l’impegno “a promuovere un ambiente collaborativo per affrontare le sfide e le opportunità presentate dalle tecnologie digitali, garantendo che esse contribuiscano positivamente alle nostre società”, si legge nel documento finale. “Riconosciamo il potenziale dell’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile per far progredire la trasformazione digitale dei governi e migliorare l’erogazione dei servizi pubblici”, prosegue il testo in cui vengono sottolineate le “considerazioni etiche” della nuova tecnologia, “in modo da rispettare lo stato di diritto e la sicurezza i diritti umani e le libertà fondamentali, in particolare il diritto alla privacy, e protegga i dati personali e la proprietà intellettuale”.

Quando si parla di Intelligenza Artificiale, il lascito più importante della presidenza italiana a quella canadese nel 2025 è la volontà di un approccio che ponga l’uomo al centro secondo le riflessioni sull’algoretica di padre Paolo Benanti. “Rimaniamo impegnati a promuovere servizi pubblici digitali incentrati sull’uomo, resilienti, affidabili e rispettosi dei diritti, che possono beneficiare dell’intelligenza artificiale e delle infrastrutture pubbliche digitali, pur riconoscendo che i membri del G7 hanno approcci diversi. Riconosciamo inoltre l’importanza del cloud computing e di altri strumenti per fornire servizi pubblici digitali e promuovere l’infrastruttura pubblica digitale”, scrivono i Sette nella dichiarazione finale odierna.


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