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Fentanyl e terrorismo elettorale. Lettere sospette scuotono gli Usa

Per prevenire possibili attacchi, le autorità hanno predisposto l’uso del Narcan, un farmaco che contrasta le overdose. Si temono episodi che possano alimentare le tensioni sociali attorno a elezioni già tese

Negli Stati Uniti ottobre è il mese nazionale prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti. Particolare attenzione viene posta sul fentanyl. L’anno scorso la Drug Enforcement Administration ha sequestrato più di 390 milioni di dosi letali di fentanyl. Nel 2024, che deve ancora concludersi, ne sono state sequestrate quasi 300 milioni.

È una vera e propria emergenza sociale che causa oltre 200 morti al giorno. Non mancano a Washington i sospetti che il Partito comunista cinese possa chiudere un occhio sulla produzione dei precursori chimici, la cui quasi totalità arriva proprio dalla Cina, al fine di alimentare tensioni sociali e destabilizzare la democrazia americana. A rendere così pericolosa la sostanza è il fatto che negli esseri umani soltanto 2 milligrammi possono essere letali. Non è un caso che le forze di polizia chiamate a occuparsi del contrasto al narcotraffico abbiano sempre con sé scorte di farmaci, come il naloxone, contro l’overdose da oppioidi.

La stessa precauzione è stata presa, in vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre, da diversi uffici elettorali in tutto il Paese, dopo che alcuni hanno ricevuto buste elettorali contenenti polvere bianca con tracce di fentanyl.

Un mese fa il Washington Post ha raccontato le indagini delle autorità federali statunitensi su una serie di lettere sospette inviate a funzionari elettorali in almeno 17 Stati. In alcuni casi sono stati evacuati gli edifici governativi. Sebbene nessuno sia stato ferito e nessuna sostanza pericolosa sia stata finora confermata, un precedente episodio del novembre scorso ha visto una lettera contenente fentanyl inviata agli uffici elettorali, il che ha fatto scattare allarmi simili. Le autorità stanno predisponendo l’utilizzo del Narcan, farmaco per il trattamento delle overdose da oppioidi. È una delle contromisure prese davanti a un aumento delle minacce derivanti dalle tensioni post elezioni presidenziali del 2020 fomentate da fake news sul voto “rubato” a Donald Trump e culminate nell’assalto a Capitol Hill.

Si temono episodi che possano creare disordini e alimentare tensioni attorno a elezioni già tese. E c’è chi parla esplicitamente di rischio terrorismo. Come il democratico Steve Hobbs, segretario di Stato di Washington, e il repubblicano Brad Raffensperger, suo omologo della Georgia.



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