Dopo Baku e Samarcanda, ora Ras Al Khaimah. La kermesse organizzata da Fallico mantiene il nome della città veneta ma continua a cambiare location. La ragione: permettere la partecipazione a leader e oligarchi di Mosca sanzionati dall’Occidente
Il Forum euroasiatico di Verona quest’anno si terrà il 5 e il 6 dicembre a Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti. È il terzo anno di fila che la kermesse non si tiene nella città veneta. A organizzarla è sempre l’Associazione Conoscere Eurasia, presieduta da Antonio Fallico, già a capo di Banca Intesa Russia (che un anno fa ha chiuso il suo ufficio di rappresentanza a Mosca, aperto mezzo secolo prima), console onorario della Federazione Russa a Verona e storico portiere dei rapporti tra l’Italia e la Russia.
L’anno scorso era stata organizzata a Samarcanda, città dell’Uzbekistan considerata dalla diplomazia cinese un’“antica città sulla Via della Seta”. Nel 2022, invece, a Baku, in Azerbaijan. Tutto per permettere ai leader russi, come l’oligarca Igor Sechin, di partecipare all’evento evitando le sanzioni europee per l’invasione dell’Ucraina ordinata dal presidente Vladimir Putin il 24 febbraio di due anni fa. Quest’anno tocca agli Emirati Arabi Uniti, diventati rifugio per il business russo dopo l’imposizione delle sanzioni da parte dei Paesi occidentali.
Tra gli ospiti dell’edizione dell’anno scorso a Samarcanda anche Alexei Overciuk, vicepremier russo, e, in collegamento video, Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, habitué dell’evento organizzato da Fallico. Quest’ultimo, aprendo i lavori, era riuscito a parlare di “una transizione epocale” in corso, “verso una nuova governance mondiale, economica e politica”, senza mai citare l’invasione russa dell’Ucraina. Non aveva mancato, comunque, di fare riferimento all’orizzonte di “un mondo plurale e multipolare” sempre presente nelle narrazioni di due potenze revisioniste come Russia e Cina.