Il nostro Paese ha delineato una presidenza del G7 caratterizzata da una fitta agenda di appuntamenti, toccando tutti i dossier strategici sul piano internazionale. Cruciale quello dedicato alla salute, al via ad Ancona. Le priorità? Prevenzione, digitalizzazione, invecchiamento e salute globale. In occasione della riunione ministeriale G7 Salute, l’intervento pubblicato su Healthcare Policy a firma di Orazio Schillaci, ministro della Salute
In occasione della riunione ministeriale Salute del G7 sembra opportuno fare il punto sul lavoro svolto durante questi mesi di presidenza italiana. Le tre priorità d’azione individuate, cioè il rafforzamento dell’architettura sanitaria globale, ma ancor più la prevenzione lungo tutto l’arco della vita per un invecchiamento attivo e la diffusione della cultura one health, si sono rivelate strategiche.
PAROLA CHIAVE: PREVENZIONE
La parola chiave per affrontare al meglio l’attuale contesto epidemiologico, demografico e sociale non può, infatti, che essere “prevenzione” sia primaria, promuovendo stili di vita sani e modelli alimentari che contrastino obesità, malattie croniche e oncologiche, sia secondaria, investendo nelle campagne di screening. Valorizzare il ruolo della prevenzione nei nostri servizi sanitari significa garantire più salute in tutte le fasi della vita, inclusa la vecchiaia; ridurre l’impatto delle patologie croniche che incidono notevolmente sui costi sociali e sanitari; assicurare alle giovani generazioni di poter continuare a usufruire di un welfare sanitario come lo abbiamo conosciuto finora. Ecco perché, anche guardando agli scenari futuri, far convergere le strategie politiche dirette a garantire l’invecchiamento attivo e in salute è stata una scelta obbligata.
IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA
In quest’ottica, uno degli obiettivi che si è posta la presidenza del G7 è il potenziamento delle innovazioni tecnologiche. La sanità digitale rappresenta, infatti, un alleato formidabile sia per l’invecchiamento attivo sia per la prevenzione. Il potenziamento della telemedicina è cruciale in una sanità orientata sempre più verso terapie personalizzate e verso la medicina di precisione. E lo è anche nella gestione della cronicità a livello territoriale perché migliora la qualità dell’assistenza, la collaborazione tra i medici di famiglia e gli specialisti, rafforza l’alleanza tra medico e paziente e, dunque, l’aderenza terapeutica.
IL PNRR
La consapevolezza del ruolo che giocano le innovazioni tecnologiche nel modernizzare ed efficientare il sistema sanitario ha portato l’Italia a investire in modo significativo sulla digitalizzazione, a cui è dedicato il 45% delle risorse della missione salute del Pnrr. Non solo. Con la rimodulazione del Pnrr abbiamo aumentato di 500 milioni l’investimento sullo sviluppo dei servizi di telemedicina, anche per rafforzare l’assistenza domiciliare agli over 65.
ONE HEALTH: LA SFIDA DI OGGI
L’altra grande priorità della presidenza italiana del G7 riguarda l’approccio one health e la necessità di accrescere la consapevolezza che per salvaguardare la salute dell’uomo dobbiamo prenderci cura anche degli animali e dell’ambiente che ci circonda. Esiste una sola salute e va tutelata, migliorando la cooperazione interdisciplinare. Ed è esattamente quello che fa l’approccio one health che, tra l’altro, comprende anche la lotta alla resistenza antimicrobica, promuovendo un utilizzo prudente e responsabile di antibiotici sia in campo umano che veterinario. Concludendo, abbiamo scelto di focalizzare l’attenzione sulle principali sfide sanitarie dei nostri tempi per individuare e tracciare insieme con gli altri Stati del G7 la road map per aumentare la resilienza dei servizi sanitari.