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Georgia sotto attacco. Tutte le operazioni russe dal 2017 al 2020

Tra il 2017 e il 2020, hacker russi hanno compromesso le principali agenzie governative e aziende della Georgia. Le rivelazioni di Bloomberg mostrano come Mosca abbia usato la campagna di spionaggio per interferire con le infrastrutture critiche del Paese, in particolare nel periodo pre-elettorale

La Russia ha hackerato quasi tutte le agenzie governative georgiane e le principali aziende tra il 2017 e il 2020. A rivelarlo è l’agenzia di stampa Bloomberg, che racconta come tra gli enti hackerati ci siano il ministero degli Esteri e quello delle Finanze, la Banca nazionale, Commissione elettorale centrale e i principali fornitori di energia e telecomunicazioni. “La campagna di spionaggio, attiva per anni prima delle elezioni del 2020, ha permesso alla Russia di intercettare le comunicazioni di una nazione che desidera controllare”, si legge.

Queste attività, scrive Bloomberg, hanno dato a Mosca la possibilità di interferire con le infrastrutture chiave della Georgia, tra cui le reti energetiche e di comunicazione, qualora avesse scelto di farlo se Tbilisi si fosse allontanata in direzioni indesiderate, ovvero verso l’Unione europea e la Nato. Nel mirino dell’intelligence militare russa (Gru) la Commissione elettorale centrale. Hacker legati all’Fsb, invece, hanno condotto un’operazione di mesi contro il ministero degli Esteri “per spiare le email degli alti funzionari e raccogliere dati detenuti dalle ambasciate georgiane nel mondo”. Secondo alcuni funzionari di governi europei, che Bloomberg non identifica, “le autorità georgiane sono state informate da controparti occidentali riguardo ad alcuni attacchi russi. Ma non è chiaro se abbiano preso misure in merito”.

La rivelazione di Bloomberg è arrivata nel giorno dello spoglio delle votazioni al referendum sull’adesione della Moldavia in Unione europea e all’inizio della settimana che si chiuderà con le elezioni parlamentari in Georgia. Due appuntamenti osservati con interesse da Mosca, che teme le democrazie alle sue porte.

Come ha osservato Cesare Figari Barberis (Graduate Institute of Geneva) per Ispi, “negli ultimi anni il governo ha infatti approvato leggi antidemocratiche ed illiberali – come le leggi contro gli “agenti stranieri” e la “propaganda LBGT” – e queste elezioni saranno dunque un banco di prova per il sempre più autoritario partito in carica Sogno Georgiano” di Bidzina Ivanishvili, che ha anche minacciato di voler rendere incostituzionali i principali partiti di opposizione. La tenuta democratica della Georgia “è in ballo, e l’eventuale vittoria di Sogno Georgiano rischia di avviare definitivamente il paese verso un’autocrazia illiberale”, ha scritto l’esperto.



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