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Tutti gli ultimi incontri noti (e meno noti) Italia-Cina

Tante le visite e gli scambi tra la missione di Meloni a luglio e quella di Mattarella a novembre. L’ultima, quella di Piantedosi. Borghi: “Non mi pare di ricordare negli ultimi anni un viaggio di un ministro dell’Interno dei Paesi G7 in Cina”. Atteso a Roma anche un fedelissimo di Xi

Tra quella di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, a luglio e quella di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, attesa a novembre, sono tante le occasioni di incontro tra il governo italiano e quello cinese. Alcune note, altre meno. Tutte nel segno di Marco Polo, ormai simbolo più della Cina (e, in un certo senso, anche dello spionaggio cinese) che dell’Italia e di cui ricorrono i 700 anni dalla morte. Ma anche del rafforzamento del partenariato strategico, ovvero la soluzione trovata per evitare scossoni dopo la decisione italiana di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Belt and Road Initiative, la cosiddetta Via della Seta, siglato dal governo gialloverde nel 2019.

L’ultima è quella di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, che ieri, 24 ottobre, a Pechino ha incontrato Wang Xiaohong, consigliere di Stato e ministro per la Pubblica sicurezza. È emersa “la comune volontà di rafforzare gli scambi e la cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, alle frodi, ai reati economici e finanziari,  all’immigrazione clandestina, e la lotta contro le sostanze stupefacenti e le droghe sintetiche come il Fentanyl”, ha spiegato il titolare del Viminale che ha anche visitato il Centro di “Law Enforcement” del Distretto di Xicheng, nato da una iniziativa voluta dall’omologo quando in passato era capo della polizia. “Non mi pare di ricordare negli ultimi anni un viaggio di un ministro dell’Interno dei Paesi G7 in Cina”, ha commentato Enrico Borghi, senatore di Italia Viva e presidente del Copasir. “Peraltro il nostro ministro dell’interno un anno fa doveva lanciare un’investigazione sulle stazioni di polizia cinesi in Italia, di cui non abbiamo saputo nulla”, ha aggiunto. In effetti, al Viminale si ricordano visite da parte dei vertici della Polizia per questioni operative, ma non del ministro.

Stamattina, poche ore dopo gli incontri di Piantedosi a Pechino, il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, su delega dell’European Public Prosecutor’s Office delle sedi di Milano e Bologna, ha smantellato in tutta Italia un’associazione per delinquere cinese, finalizzata a una frode fiscale internazionale per centinaia di milioni di euro e al riciclaggio. È stata scoperta e sequestrata una “Chinese underground bank” dotata di veri e propri sportelli bancari abusivi e occulti (situati in Civitanova Marche e Corridonia, celati all’interno di una villa, di un’agenzia viaggi e di un Cash&Carry), utilizzati per raccogliere, stoccare e riconsegnare il denaro da riciclare: nove misure cautelari personali e sequestri per oltre 116 milioni di euro.

Il 23 ottobre si è svolto alla Camera dei deputati l’evento “Nel 700° anniversario della morte di Marco Polo, l’importanza degli scambi culturali nelle relazioni tra Italia e Cina”, con un discorso introduttivo del presidente Lorenzo Fontana. In quella sede Jia Guide, ambasciatore cinese in Italia, ha voluto citare diverse iniziative per il rafforzamento delle relazioni bilaterali, tra cui le oltre 150 visite in Cina di Mario Boselli, presidente della Fondazione Italia-Cina e dell’Istituto Italo-Cinese, e i contributi agli scambi dati da Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Il 22 ottobre Yuze Luo, vicedirettore generale del Dipartimento di ricerca sulle relazioni economiche con l’estero del Centro di ricerca per lo sviluppo del Consiglio di Stato cinese, ha preso parte all’evento “Mondializzazione, confini e identità” a Roma, fortemente voluto da Giancarlo Elia Valori, che nel suo intervento introduttivo ha elogiato i Paesi Brics, che stanno lavorando sulla costruzione di una “comunità dal futuro condiviso, fondata sulla solidarietà e la cooperazione, per la costruzione di un mondo migliore”, come indicato dal leader cinese Xi Jinping. Valori è stato pubblicamente ringraziato da Luo per il suo impegno nelle relazioni bilaterali. Tra i due Paesi “c’è grande complementarietà la Cina sta accelerando le aperture in settori come le telecomunicazioni, internet, la sanità e la cultura e questo darà grandi opportunità alle aziende italiane”, ha spiegato l’esperto cinese citando settori che sono evidentemente legati alla sicurezza nazionale (basti pensare al 5G).

Il 17 ottobre scorso, Li Guoying, ministro delle Risorse idriche cinese, ha incontrato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. I due, si legge in una nota diffusa dall’ambasciata cinese in Italia (esclusivamente in lingua cinese nonostante il sito sia bilingue), hanno parlato di “rafforzamento della cooperazione nei settori dell’utilizzo e della protezione delle risorse idriche”. Il giorno dopo il ministro Li, in visita a Roma per il World Food Forum, ha visitato i laboratori dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irsa) nell’Area di Ricerca Cnr Roma1 di Montelibretti (Roma).

Il 14 ottobre, China Media Group, gruppo statale cinese leader tra tv e radio, ha organizzato a Milano l’evento “Distanti ma vicini” per celebrare il ventesimo anniversario dell’istituzione del partenariato strategico e annunciare diverse coproduzioni televisive e online, come il “Ponte tra Italia e Cina”. A rappresentare il governo c’era Daniela Santanchè, ministra del Turismo, che ha parlato di “bilancio positivo” tra i due Paesi nel settore della comunicazione, forse dimenticando il ruolo di China Media Group (che in Italia ha accordi con Class Editori e Il Giornale) nella diffusione di propaganda e disinformazione a sostegno delle posizioni del Partito comunista cinese.

Merita una citazione anche l’incontro dell’8 ottobre tra l’ambasciatore Jia e Margherita Cassano, prima presidente della Corte suprema di Cassazione. Hanno parlato, si legge in una nota dell’ambasciata cinese, di “cooperazione giudiziaria fra i due Paesi”. Pochi giorni prima la Corte d’appello di Ancona aveva deciso il risarcimento di oltre 48.000 euro a favore di una donna cinese, arrestata nel 2022 a seguito di una Red Notice dell’Interpol, e detenuta ingiustamente per 205 giorni. La donna, ex amministratore delegato di una nota società cinese, era ricercata in patria per presunti reati economici. La Corte d’appello di Ancona aveva dato il via libera all’estradizione ma nel marzo dell’anno scorso la Corte suprema di cassazione aveva ribaltato la decisione spiegando che, in tema di estradizione per l’estero, “ove la richiesta sia avanzata dalla Repubblica popolare cinese, sussiste il rischio concreto (…) di sottoposizione a trattamenti inumani o degradanti, in quanto plurime fonti internazionali, affidabili, dànno atto di sistematiche violazioni dei diritti umani e del tollerato ricorso a forme di tortura, nonché della sostanziale impossibilità, da parte di istituzioni ed organizzazioni indipendenti, di verificare le effettive condizioni dei soggetti ristretti nei centri di detenzione”.

A metà settembre era stato in Italia Wang Wentao, ministro del Commercio, in quei giorni impegnato in un tour diplomatico in Europa per far pressione sulle capitali contro i dazi sull’import in Europa di auto elettriche cinesi. Aveva incontrato Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made In Italy. Con il primo aveva parlato, tra le altre cose, di piccole e medie imprese, con “iniziative molto positive” che verranno ribadite, ha spiegato Tajani, nella visita del presidente Mattarella. Con il secondo, invece, aveva discusso anche di transizione green-tech, anche pensando ai diversi memorandum siglati da aziende italiane e cinesi stipulato tra il ministero di Urso e il ministro dell’Industria e delle tecnologie dell’informazione cinese durante la missione del ministro a Pechino lo scorso luglio e sottoscritto in occasione della missione in Cina della presidente Meloni.

Atteso presto in Italia anche Li Xi, uno dei fedelissimi del leader, numero sette del politburo del Partito comunista cinese. Lo ha rivelato il Secolo d’Italia alla viglia dell’incontro ospitato alla Camera dal presidente Fontana. Il giornale della Fondazione Alleanza Nazionale che dovrebbe essere ricevuto anche in Senato dal presidente Ignazio La Russa per una “ulteriore occasione di disgelo”.



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