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Le spie russe vogliono scatenare il caos in Europa. Le parole del capo di MI5

Di fronte a una “serie impressionante di credenze e ideologie”, ora le minacce terroristiche sono affrontate dal servizio “insieme a trame di assassinio e sabotaggio sostenute dallo Stato, sullo sfondo di una grande guerra terrestre europea”, dice McCallum. Che punta il dito su Mosca e Iran in particolare

Non parlava in pubblico da più di un anno, Ken McCallum, direttore generale di MI5. L’ultima occasione fu per una “Bowman lecture” all’Università di Glasgow dedicata al ruolo di matematica e dati nel lavoro quotidiano del servizio britannico d’intelligence che si occupa di sicurezza interna e che lui guida da aprile 2020. Ieri, dal Counter Terrorism Operations Centre, ha parlato delle minacce per le “strade” del Regno Unito, e dell’Europa in generale.

È la “serie di minacce più complessa” che abbia mai conosciuto, ha spiegato presentando l’aggiornamento annuale sulle minacce alla sicurezza del Regno Unito e avvertendo del “ritorno” di Al Qaeda e Stato Islamico anche alla luce dei recenti eventi in Medio Oriente. L’antiterrorismo, dunque, rimane la priorità del servizio (diviso tra “75% di estremismo islamico e 25% di terrorismo di estrema destra”). Ma, ha dichiarato McCallum, di fronte a una “serie impressionante di credenze e ideologie”, ore le minacce terroristiche sono affrontate dal servizio “insieme a trame di assassinio e sabotaggio sostenute dallo Stato, sullo sfondo di una grande guerra terrestre europea”. Infatti, il numero di indagini di MI5 sulle minacce statuali è aumentato del 48%. E non è un caso che, in questo contesto e davanti a sfide che minacciano direttamente le istituzioni democratiche, l’MI5, così come altri servizi d’intelligence del Regno Unito e pure degli Stati Uniti, faccia ampio uso della public intelligence (“Abbiamo molto lavoro da fare” è stato il messaggio con cui Richard Moore, capo di MI6, ha rilanciato le parole del collega su X).

McCallum ha poi accusato Russia e Iran di assoldare criminali per realizzare atti di terrorismo nel Regno Unito, anche alla luce delle restrizioni imposte sui funzionari (spie sotto copertura diplomatiche) accreditati. È un fenomeno a cui stiamo assistendo sempre più spesso: le reti criminali, anche quelle transnazionali, rappresentano un moltiplicatore di forze, per giunta a basso costo, per gli Stati che cercano di nascondere attività come sabotaggi stile Guerra Fredda, attacchi incendiari o anche cyber-attacchi studiare per alimentare tensioni in tempi di crisi.

Il Regno Unito affronta oggi una minaccia crescente da parte degli “scagnozzi” di Vladimir Putin e di “complotti su complotti” dall’Iran, ha detto. In totale, l’MI5 e la polizia hanno sventato 43 piani in fase avanzata che prevedevano l’uso di armi da fuoco ed esplosivi per commettere “omicidi di massa” nel Regno Unito. L’attuale livello di minaccia terroristica del Regno Unito è “substantial”, il che significa che un attacco è probabile.

Non è la prima volta nel suo mandato che McCallum usa parole dure nei confronti di Mosca. Ma mai erano state così nette. Mosca sta cercando di creare “il caos” nelle strade del Paese, che è in cima alla lista dei pensieri di Putin alla luce del “ruolo di primo piano” a sostegno dell’Ucraina. I funzionari del GRU, l’intelligence militare russa, hanno compiuto “incendi dolosi, sabotaggi e azioni più pericolose condotte con crescente incoscienza” nel Paese, ha spiegato.

McCallum si è mostrato decisamente meno critico nei confronti della Cina, in un momento in cui nella politica britannica infuria il dibattito sul modo migliore di approcciarsi a Pechino. “La Cina è diversa”, ha dichiarato. “Le relazioni economiche tra Regno Unito e Cina sostengono la crescita del Paese, che è alla base della nostra sicurezza”. Rispondendo a una domanda sull’apparente mancanza di critiche a Pechino, ha spiegato che “non intendeva sminuire” l’importanza della minaccia cinese (nel 2022 la definì una “sfida strategica”) e che l’attenzione di MI5 è “immutata”. “Le scelte sono complesse e spetta giustamente ai ministri formulare i grandi orientamenti strategici sulle nostre relazioni con la Cina”, ha aggiunto.

(Foto: mi5.gov.uk)



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