Arrivata dall’India negli anni ’50, la donna è stata determinante nella formazione personale e professionale della candidata del Partito Democratico alla Casa Bianca
Il ruolo della madre nella propria vita è scontato, ma nel caso della candidata del Partito Democratico alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris, questa importanza è argomento di campagna elettorale. Ed ecco che in tutti i suoi interventi e interviste c’è sempre un riferimento, un aneddoto che ricorda la mamma, Shyamala Gopalan.
“È la persona più importante della mia vita”, ha detto Kamala Harris sulla madre, una donna emigrata dall’India negli anni ’50, quando aveva solo 19 anni. “Quando mia madre è arrivata qui dall’India a 19 anni probabilmente non immaginava questo momento”, dichiarò Harris durante l’insediamento come vicepresidente a gennaio del 2021. “Ma lei credeva profondamente in un Paese dove questo momento sarebbe stato possibile”, aggiunse.
Sul suo profilo Instagram Harris ha scritto: “Mia madre, Shyamala Gopalan Harris, è stata una forza della natura e la più grande fonte di ispirazione della mia vita. Lei ha insegnato a me e mia sorella Maya l’importanza del lavoro duro e di credere nel nostro potere per sistemare quello che non va bene”.
Come ricorda l’emittente Bbc, alla madre di Harris è stata attribuita la frase: “Puoi essere la prima in molte cose, ma assicurati di non essere l’ultima”. Kamala Harris si emoziona molte volte quando parla della madre, scomparsa nel 2009 in California. Shyamala Gopalan è arrivata negli Stati Uniti nel 1958. Alta poco più di un metro e mezzo, era la più grande di quattro figli. Laureata in Scienze della Casa nel Lady Irwin College di New Delhi (un centro che preparava le ragazze al matrimonio e alle faccende casalinghe), era una donna fuori dal comune, con molta fiducia in sé stessa.
Una volta arrivata a Berkeley, in California, ha conseguito gli studi che tanto voleva in nutrizione ed endocrinologia. Partecipò ad una ricerca nel dipartimento di zoologia di Berkeley e nel Laboratorio Lawrence Berkeley. Negli anni successivi fece un’importante ricerca sul cancro al seno. Le sue pubblicazioni in pubblicazioni scientifiche e accademiche le hanno fatto raccogliere circa 5 milioni di dollari di sovvenzioni.
Nella sua autobiografia “The Truths We Hold: An American Journey”, Kamala Harris racconta come la madre è cresciuta in un ambiente dove l’attivismo politico era natura: “Dei mie due nonni, mia mamma ereditò l’acuta coscienza politica. Era conscia della storia, della lotta, delle diseguaglianze. È nata con un senso di giustizia impressa nell’anima”.
Infatti, in una di quelle manifestazioni politiche Shyamala Gopalan conobbe Donald Harris, che era arrivato in California dalla Giamaica per studiare economia. “I miei genitori si sono innamorati mentre si mobilitano insieme per la giustizia e i diritti civili”, ha scritto Harris nell’autobiografia. I suoi si sono sposati nel 1963 e dopo un anno è nata Kamala. Quando la candidata aveva cinque anni i suoi genitori si sono separati e lei è cresciuta con la madre.
“Mia madre aveva molto bene a mente che stava crescendo due figlie nere”, ha scritto. “Mia madre ci insegnò che avevamo capacità di azione e reazione, che le cose non succedono e basta – ha spiegato in un podcast -. Se arriviamo a casa con un problema la prima cosa che faceva era guardarmi e dirmi: ‘E tu cosa hai fatto?’. Ci insegnava a riflettere su quali erano le mie opzioni, a farmi carico del momento”.
La sua più grande lezione, che sicuramente porterà alla Casa Bianca in caso di diventare la prima donna di colore a guidare gli Stati Uniti: “Tu scegli come reagire, che nessuno ti tolga questo potere”.