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Addestramento reale. Perché le immagini di Vittoria di Svezia sono un messaggio politico

L’erede al trono ha completato un intenso addestramento militare al Reggimento Anfibio di Stoccolma, documentato dalla Casa reale sui social. Il tutto, nel contesto di crescenti minacce per il Paese, evidenziando l’importanza di un coinvolgimento collettivo nella “difesa civile”

La principessa Vittoria di Svezia ha recentemente completato un intenso addestramento militare presso il Reggimento Anfibio di Stoccolma, documentato dalla Casa reale attraverso video e foto condivise sui social. La principessa, 47 anni, appare immersa nel fango e impegnata in prove fisiche senza privilegi reali: armata di fucile, in elmetto e tra gli alberi, affronta le sfide come un soldato qualsiasi.

“Durante il corso di base, la Principessa ereditaria ha potuto approfondire le competenze personali da soldato e affrontare situazioni di combattimento pratiche”, ha scritto la Casa reale accompagnando le immagini. “Ha inoltre consolidato e sviluppato le conoscenze acquisite in precedenza”. Questa, infatti, non è la prima esperienza di addestramento militare per la futura Regina. Nel 2003, Vittoria aveva già completato un corso di formazione presso il Centro Internazionale delle Forze Armate Svedesi, e in altre occasioni, come nel 2019 e nel 2021, sono state rilasciate immagini della principessa in uniforme mimetica. L’annuncio del nuovo corso è stato dato ad aprile, segnalando un ulteriore passo verso il suo ruolo futuro come monarca. Secondo la Casa reale, questo addestramento è pensato per permettere alla principessa di acquisire una comprensione approfondita delle tattiche, della scienza e della strategia militare, combinando elementi teorici e pratici.

Le immagini diffuse hanno anche un altro significato, connessione con il contatto di “difesa civile” proprio dei Paesi nordici che presuppone un coinvolgimento dell’intera società davanti alle minacce attuali, comprese quelle ibride. Per comprenderlo è necessario sfogliare l’opuscolo di consigli d’emergenza che il governo svedese ha recentemente diffuso. Originariamente emesso durante la Guerra Fredda è stato aggiornato per riflettere la “realtà della sicurezza odierna”, in particolare alla luce della guerra in Ucraina che ha portato la Svezia ad aderire alla Nato segnando la fine della neutralità post-bellica del Paese.

Dal 2018, la minaccia militare contro la Svezia è aumentata e include attacchi cibernetici, influenze esterne e sabotaggi, si legge. La guida, composta da 31 pagine, offre consigli pratici su attacchi cibernetici, pandemie, minacce ambientali e guerra convenzionale, includendo anche istruzioni di difesa personale e psicologica. Tra le novità, vengono aggiunti consigli su come fermare un’emorragia e su cosa fare in caso di attacco nucleare. L’opuscolo, originariamente intitolato “Se arriva la guerra” ora si chiama “Se arriva la crisi o la guerra”. A presentarlo è stato proprio Carl-Oskar Bohlin, ministro della Difesa civile.

(Foto: Maja Hansson/Forze armate svedesi)


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