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Acquisti immobiliari vicino a basi militari. La stretta Usa contro Pechino

La decisione, annunciata dal dipartimento del Tesoro, segue crescenti preoccupazioni su acquisti immobiliari da parte di società cinesi in aree sensibili. Negli ultimi anni, diversi episodi di acquisizioni e accessi non autorizzati vicino a basi statunitensi hanno acceso il dibattito

Il Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius) potrà verificare le vendite immobiliari entro un raggio di un miglio da 40 installazioni e basi militar americane e fino a 100 miglia da altre 27. Questa decisione, arrivata in seguito a una revisione avviata a luglio alla luce dei timori legati all’acquisto di terreni da parte di cittadini e aziende cinesi, è stata annunciata nei giorni scorsi dal dipartimento del Tesoro. Il provvedimento, che entrerà in vigore tra circa un mese, “ci consentirà di dissuadere e bloccare le minacce degli avversari stranieri contro le nostre forze armate, incluso lo spionaggio”, ha dichiarato la segretaria Janet Yellen.

L’opposizione all’acquisto di terreni agricoli americani da parte di entità cinesi è diventata un argomento centrale nel dibattito politica, considerato un tema sia economico sia di sicurezza nazionale. Secondo i dati di AdImpact, nella campagna elettorale del 2024 sono stati spesi più di 8 milioni di dollari in pubblicità da parte di democratici e repubblicani per affrontare questa questione.

Ora il Cfius potrà raccomandare al presidente di bloccare o annullare una transazione immobiliare per ragioni di sicurezza nazionale. Tradizionalmente, il Comitato si è concentrato sulle operazioni aziendali. Ma nel 2018 il Congresso ha ampliato i suoi poteri per includere le transazioni immobiliari nei pressi di basi militari e altri siti sensibili per compensare la mancanza di strumenti per impedire agli avversari di acquistare terreni strategici per lo spionaggio o potenziali attacchi alle infrastrutture.

L’attenzione su questa problematica è aumentata a maggio, quando il presidente Biden ha ordinato a MineOne Partners, una società cripto posseduta principalmente da cittadini cinesi, di vendere una proprietà situata a un miglio da una base missilistica nucleare nel Wyoming. La transazione non era stata segnalata al Cfius, e le autorità ne sono venute a conoscenza grazie alla segnalazione di un privato cittadino.

Non è l’unico caso: nel 2021, una compagnia cinese ha acquistato terreni agricoli vicino alla base dell’aeronautica di Grand Forks, in North Dakota. E nel 2023 un’altra società cinese ha comprato terreni nei pressi di Camp Grayling, il più grande centro di addestramento della Guardia Nazionale negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, negli ultimi anni cittadini cinesi, a volte fingendosi turisti, hanno avuto accesso fino a cento volte a basi militari e siti sensibili statunitensi, alimentando il timore di una crescente minaccia di spionaggio da parte di Pechino.


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