Skip to main content

Malattie croniche, una sfida sanitaria e sociale da 65 miliardi di euro l’anno

Di Beatrice Telesio di Toritto

Cosa è stato detto al convegno “Viaggio nelle cronicità: percorso del paziente e strategie terapeutiche. Focus: Le malattie cardio-renali-metaboliche”, svoltosi martedì al Senato e organizzato dal senatore Guido Liris, fondatore e presidente dell’Intergruppo parlamentare sulle cronicità

Le malattie croniche continuano a rappresentare la principale causa di morte a livello globale, con un impatto non solo sulla salute individuale, ma anche sui bilanci sanitari e sulla società in generale. In Italia, circa 24 milioni di persone convivono con una o più patologie croniche come il diabete, le cardiopatie, l’ictus, le malattie respiratorie croniche e i tumori, generando una spesa per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che supera i 65 miliardi di euro ogni anno, secondo i dati riportati dall’Osservatorio Salutequità.

È proprio su questo tema che si è focalizzato il convegno “Viaggio nelle cronicità: percorso del paziente e strategie terapeutiche. Focus: Le malattie cardio-renali-metaboliche”, svoltosi martedì nella cornice della Sala Zuccari del Senato e organizzato dal senatore Guido Liris, fondatore e presidente dell’Intergruppo parlamentare sulle cronicità. Lo scopo dell’evento è stato quello di approfondire la conoscenza sul tema delle malattie croniche attraverso il confronto tra rappresentanti delle Istituzioni, delle Società scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e dell’Industria. In particolare, il convegno si è focalizzato sulla condizione cardio-renale-metabolica (CRM), che descrive la stretta correlazione e l’interconnessione tra malattia cardiaca, renale e metabolica. In Italia questa sindrome affligge quasi 11,6 milioni di persone diagnosticate, di cui 4,7 milioni presentano simultaneamente 2 o più fattori di rischio CRM. Queste interconnessioni creano un effetto moltiplicatore del rischio e, di fatto, rappresentano una grande sfida per il Servizio Sanitario Nazionale. Proprio su questo, durante l’evento sono state presentate proposte mirate per migliorare l’assistenza ai pazienti, raccolte in un pamphlet realizzato con il contributo non condizionante dell’azienda Boehringer Ingelheim. L’obiettivo? Costruire un nuovo modello di sanità capace di rispondere ai crescenti bisogni legati all’invecchiamento della popolazione e alla gestione delle cronicità.

“L’Intergruppo sulle cronicità è una necessità per affrontare le sfide di un sistema sanitario in evoluzione”, ha dichiarato infatti il senatore Guido Liris. “La nostra popolazione invecchia, con una fascia crescente di ultracentenari e i bisogni di cura si fanno sempre più urgenti e specifici”. Secondo Liris, la chiave è creare una sanità più vicina al paziente, non limitata agli ospedali ma estesa a livello domiciliare e territoriale. “Grazie al DM 77, possiamo rafforzare il ruolo degli ospedali e delle case di comunità, con una rete di specialisti ambulatoriali per la diagnosi precoce e tempestiva”, ha aggiunto il senatore. “L’utilizzo del digitale, della telemedicina e della telesorveglianza rappresenta un’opportunità per garantire ai pazienti una qualità di vita migliore, riducendo al contempo l’impatto economico sulle casse pubbliche”.

Il termine “prevenzione” è stato il filo conduttore degli interventi dei relatori, tutti concordi nell’affermare che un approccio preventivo è fondamentale per ridurre l’incidenza delle malattie croniche. “Dobbiamo abbandonare il modello reattivo, come quello adottato durante le emergenze e passare a un approccio preventivo”, ha dichiarato in particolare Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento di prevenzione, ricerca ed emergenza del ministero della Salute. “Sappiamo infatti che la longevità è in aumento in Italia: gli anziani sono tanti e abbiamo il dovere di occuparcene in modo corretto, quindi attraverso una terapia personalizzata che li affianchi nel corso della loro vita”, ha concluso Campitiello.

La ricerca scientifica, quindi, continua a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di terapie innovative, capaci di migliorare la gestione delle cronicità. “La prevenzione è un investimento per il futuro”, ha sottolineato infatti Francesco Banchi, Head of CRM Franchise di Boehringer Ingelheim. “Sappiamo che il costo del Sistema Sanitario italiano è elevato e anticipare la presa in carico dei pazienti permette di ottimizzare le risorse a lungo termine. Boehringer Ingelheim investe il 20% del fatturato globale in ricerca e sviluppo, per offrire trattamenti sempre più efficaci e sicuri. Prevenire è un investimento per il futuro”.

A sottolineare il ruolo cruciale svolto dal personale sanitario e dai medici di famiglia nella cura dei pazienti e nella gestione della diagnosi precoce sono stati gli interventi dei deputati Matteo Rosso (FdI) e Gian Antonio Girelli (PD), membri della Commissione Affari Sociali. La necessità di promuovere campagne di screening e prevenzione, capaci di individuare le patologie prima della comparsa dei sintomi, è avvertita con crescente urgenza, soprattutto per quanto riguarda le malattie cardio-renali-metaboliche. È quindi indispensabile e non più rinviabile garantire una presa in carico tempestiva di questi pazienti, che, pur essendo diagnosticati, spesso non ricevono cure adeguate e immediate. Sulla stessa linea anche Loreto Gesualdo, presidente delle Società medico-scientifiche italiane (FISM): “Le interconnessioni CRM rappresentano una sfida importante per il Servizio Sanitario Nazionale, ma anche un’opportunità per migliorare la presa in cura dei pazienti affetti da patologie complesse. È fondamentale agire tempestivamente per garantire una gestione terapeutica efficace e sostenibile di queste patologie, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre il carico sul sistema sanitario”.

La prevenzione e la gestione dei pazienti affetti da malattie croniche, dunque, si profilano come sfide centrali nei prossimi anni per il nostro SSN. Con una popolazione che invecchia e una crescente richiesta di cure, il futuro della sanità passa per investimenti strategici, politiche sanitarie mirate e innovazione tecnologica. Solo in questo modo sarà possibile rispondere ai bisogni della popolazione e, al contempo, garantire la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

LE FOTO DELL’EVENTO



×

Iscriviti alla newsletter