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Rischi dell’IA. Il ministro Nordio promette nuove norme penali

Al Salone della giustizia, il Guardasigilli dice “dobbiamo intervenire” perché “ci sono vuoti di tutela” davanti all’avanzamento della tecnologia. Gli fa sponda Crosetto. Per il titolare della Difesa siamo davanti alla “frontiera delle fake news”

L’avanzamento della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale, “ci espone a rischi fino a ieri impensabili”. Per questo, “dobbiamo intervenire, anche con norme penali, perché ci sono vuoti di tutela”. A parlare così è stato Carlo Nordio, ministro della Giustizia, intervenuto al Salone della Giustizia.

Una questione rilanciata da Guido Crosetto. Nordio, ha commentato su X il ministro della Difesa, ha “totalmente ragione” quando parla di quella che è una sfida “molto rilevante” per il legislatore e per la giustizia. “[I]l livello della tecnologia consente ormai di creare audio e video totalmente falsi da zero e giorno dopo giorno diminuisce la possibilità di verificarli”, ha scritto. “Sarà la prossima frontiera delle fake news, della manipolazione delle opinioni pubbliche, dei ‘Dossier’: non devo più crearli con dei taglia e cuci da adattare ad una trama ma potrò inventare tutto da zero”, ha aggiunto.

Il sasso è stato lanciato nello stagno, anche sulla scorta della priorità alta attribuita al tema dell’intelligenza artificiale dal governo italiano nel corso della presidenza annuale del G7 che sta volgendo al termine.

Intanto, però, il governo si prepara a intervenire sulla criminalità informatica dopo l’ultimo caso di dossieraggio (frutto, però, di esfiltrazione di dati più che di attività di hacker). C’è stato solo un “problema tecnico” sul decreto legge, ha spiegato il ministro Nordio. “Non so se arriveremo al decreto per il prossimo Consiglio dei ministri, che è tra 12 giorni, c’è tanta carne al fuoco. Ma non c’è un problema politico, è squisitamente tecnico”, ha spiegato.


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