Dal 2020 al 2024, tra Italia e Brasile l’interscambio in termini di investimenti ha superato i 40 miliardi di euro. La regione latino-americana è una miniera, ma ci sono tante sfide ancora da affrontare…
In un contesto geopolitico ed economico globale sempre più complesso, l’America Latina si trova in una posizione unica per giocare un ruolo più centrale nella risoluzione delle grandi sfide internazionali. Sebbene la regione continui a mostrare una crescita economica al di sotto delle sue potenzialità, recenti sviluppi evidenziano una crescente resilienza, che può diventare una leva per affrontare problematiche globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la transizione energetica.
Le stime di crescita per il 2025 indicano un 2,3% secondo la Banca Mondiale e un 1,9% secondo la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal). Nonostante il contesto rimanga sfidante, con alti livelli di debito e pressioni fiscali, si prevedono miglioramenti graduali sul fronte dell’inflazione e dei costi della vita. Parallelamente, i governi della regione si confrontano con problemi strutturali come la sicurezza pubblica e la necessità di promuovere riforme decisive in ambito sociale, ambientale e macroeconomico.
Il Cepal avverte che nel 2050 potrebbero essersi persi 43 milioni di posti di lavoro (il 10% della forza lavoro) di cui 15 milioni del settore agricola e di turismo: “La mancata azione può essere molto costosa, è un lusso che la regione non si può permettere. L’implementazione di politiche di adattamento e di mitigazione è fondamentale per ridurre i costi dell’intensificazione che questi eventi estremi avrebbero sull’attività economica e sul lavoro nella regione”.
Come ridurre l’inflazione? Che normative imporre per abbattere – o almeno diminuire — l’economia informale? E cosa fare con lo sfruttamento delle materie prime da parte di potenze straniere?
La resilienza come risorsa strategica
Un punto di partenza sta in quella capacità di resilienza caratteristica della regione, che emerge chiaramente dai successi di iniziative locali e internazionali. L’International Strategy for Disaster Reduction delle Nazioni Unite, per esempio, ha recentemente premiato quattro città della regione – Montevideo, Pudahuel, Santa Ana e Santiago de Cali – per i loro modelli di sviluppo urbano resilienti. Attraverso strategie locali per la riduzione del rischio, scambio di conoscenze ed esperienze tra città, queste comunità hanno dimostrato come sia possibile promuovere sostenibilità e sviluppo equo, rispondendo efficacemente alle sfide ambientali e sociali.
Questo esempio di resilienza locale riflette una più ampia capacità della regione di adattarsi e innovare, rendendola un partner cruciale nella costruzione di modelli di sviluppo sostenibili. La stessa resilienza può essere applicata a sfide globali, come il cambiamento climatico e la transizione energetica, dove l’America Latina ha il potenziale per fornire soluzioni innovative, sfruttando le sue risorse naturali e il capitale umano.
Il ruolo strategico dell’Italia e il G20
Capitale umano, risorse, soluzioni innovative sono anche i temi che il G7 italiano ha messo sul tavolo, con un occhio proiettato al Global South. Durante il recente G20 a Rio de Janeiro, questi concetti sono stati ribaditi dalla rappresentazione italiana, che conferma il proprio impegno nel rafforzare le relazioni con i Paesi dell’America Latina. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, attraverso incontri bilaterali con il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, e l’argentino, Javier Gerardo Milei, ha sottolineato l’importanza di una cooperazione strategica per affrontare le sfide globali.
È il concetto di fondo che guida anche altre connessioni italiane attuali, come quelle con India e UAE, orientate sempre sotto la stessa tipologia. Partnership non solo diplomatiche, ma anche economico-commerciali orientate al reciproco sviluppo: per esempio, dal 2020 al 2024, l’interscambio tra Italia e Brasile ha superato i 40 miliardi di euro.
Meloni ha enfatizzato la necessità di sviluppare nuovi modelli di crescita basati su tecnologie innovative e strategie di produzione più resilienti. Questa visione si allinea con le opportunità offerte dall’America Latina, in particolare nella transizione verso un’economia verde, guidata dalla transizione energetica, che include l’idrogeno pulito e le iniziative per decarbonizzare i settori industriali.
Un’opportunità per il futuro globale
La resilienza e le risorse naturali dell’America Latina possono trasformare la regione in un attore chiave nella lotta alle grandi sfide globali. Iniziative come quelle per la conservazione della biodiversità amazzonica, sostenute da programmi internazionali e locali, dimostrano come la regione possa guidare la sostenibilità ambientale. Allo stesso tempo, la partecipazione attiva ai principali forum multilaterali – dal G20 alla COP3, fino all’Apec – offre all’America Latina una piattaforma per proporre riforme e consolidare il suo ruolo globale.
Tuttavia, il percorso richiede un impegno significativo da parte dei governi della regione per affrontare rischi politici e di governance, migliorare l’integrazione regionale e attrarre investimenti nei settori più competitivi. La chiave sarà abbracciare tecnologie emergenti e promuovere la cooperazione internazionale, rafforzando partnership come quelle con l’Italia, che riconoscono l’importanza strategica dell’America Latina nel contesto globale.
L’America Latina ha oggi un’opportunità storica per ridefinire il proprio ruolo nel panorama internazionale. Sfruttando la sua resilienza, il capitale umano e le sue risorse naturali, la regione può non solo superare i propri limiti strutturali, ma anche contribuire in maniera decisiva alla costruzione di un futuro più sostenibile, inclusivo e resiliente per l’intero pianeta.