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Perché Palazzo Chigi vuole vederci chiaro (di nuovo) sui cinesi in Pirelli

La presenza nel consiglio di amministrazione di alcuni consiglieri espressione dei soci cinesi aventi anche ruoli manageriali in Cnrc e Sinochem è compatibile con le prescrizioni imposte un anno fa? Verifica in corso

Il primo socio di Pirelli, che fa parte del gruppo cinese Sinochem International Corp, è sotto esame da parte della presidenza del Consiglio per un’ipotesi di violazione del Golden Power. China National Tire and Rubber, sussidiaria di Sinochem che detiene il 37% delle quote della società, avrebbe violato una delle prescrizioni decise nel giugno dell’anno scorso dal governo italiano, ovvero quella di garantire l’assenza di collegamenti organizzativi-funzionali tra Pirelli da una parte e Cnrc dall’altra. Il provvedimento della presidenza del Consiglio è del 31 ottobre. Il procedimento si chiuderà in 120 giorni, ai primi di marzo. Cnrc ha dichiarato “di ritenere di aver sempre rispettato le prescrizioni”.

La decisione dell’anno scorso

Il governo, il 15 giugno dell’anno scorso, su proposta del ministero delle Imprese e del Made in Italy, aveva disposto l’esercizio dei poteri speciali con alcune prescrizioni “per la tutela dell’asset strategico costituito da sensori cyber impiantabili negli pneumatici”. In particolare, nel suo provvedimento ha disposto il rispetto “dell’impegno di non esercitare attività di direzione e coordinamento”; “impegnarsi a far sì che l’amministratore delegato di Pirelli, tratto dalla lista di maggioranza, sia indicato da Camfin e che, conseguentemente, su 12 amministratori di Pirelli, tratti dalla lista di maggioranza, quattro siano designati da Camfin”.

Un segnale di cambiamento

Commentando l’esercizio dei poteri speciali, Chris Miller sul Financial Times aveva osservato che a spingere il governo italiano “può essere in parte” il protezionismo ma il caso Pirelli è il segnale di un cambiamento di approccio sulle auto intelligenti e sul rapporto con la Cina.

Le verifiche

Il procedimento in corso da parte del governo italiano punterebbe a verificare se compatibile con le prescrizioni del Golden Power la presenza nel consiglio di amministrazione Pirelli di alcuni consiglieri espressione dei soci cinesi aventi anche ruoli manageriali in Cnrc e Sinochem.

La situazione dell’azienda

Un mese fa, dopo l’uscita di scena di Brembo con la cessione della partecipazione del 5,58% in Pirelli, la galassia di Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, ha reagito. Marco Tronchetti Provera (Mtp), Camfin e Camfin Alternative Assets hanno deciso l’acquisto del 2,5% del capitale di Pirelli da parte di Caa. Inoltre, come si legge in una nota, “i consigli di amministrazione delle società hanno approvato l’autorizzazione ad acquisti per l’ulteriore rafforzamento di Mtp/Camfin fino a una partecipazione massima complessiva del 29,9% del capitale di Pirelli nel corso dei prossimi 24 mesi”. A valle di queste operazioni, la catena di controllo che fa capo a Mtp detiene una quota complessiva pari a circa il 25,28%, “rinsaldando così il ruolo di Camfin e Mtp quali azionisti stabili e ribadendo la fiducia e l’impegno nel sostenere i progetti industriali di Pirelli”.



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