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Veicoli cargo, ecco la sfida europea per la leadership nello spazio commerciale

Rafforzare il ruolo dell’Europa nel trasporto spaziale commerciale, sfidando la dipendenza tecnologica da attori esterni. È questo l’obiettivo che si è posta The Exploration Company con lo sviluppo di progetti come Nyx e il Leo cargo return service dell’Esa cruciali per garantire autonomia e competitività europea in un settore sempre più strategico, grazie anche al nuovo finanziamento record di 160 milioni di dollari

Nel contesto di una corsa allo spazio che si fa sempre più intensa, The Exploration Company ha segnato un traguardo significativo, annunciando un finanziamento da 160 milioni di dollari per lo sviluppo del veicolo cargo Nyx, progettato per sostenere il futuro delle stazioni spaziali commerciali. Questo successo, che rappresenta il più grande round di Serie B mai registrato da un’azienda spaziale in Europa – ovvero un finanziamento strategico per scalare il business e accelerare lo sviluppo – segna un passo cruciale per l’Europa nel rafforzare la propria autonomia e competitività nel settore spaziale.

Il veicolo Nyx Earth è progettato per trasportare fino a quattro tonnellate di carico in orbita terrestre bassa (Leo) e riportare a terra fino a tre tonnellate, con applicazioni che spaziano dalla ricerca alla logistica per stazioni spaziali commerciali. In un contesto globale dominato da SpaceX e altre aziende extraeuropee, la sfida dell’Europa è chiara: non solo partecipare, ma guidare la transizione da una fase di pura esplorazione spaziale a una di exploitation, in cui lo spazio diventa una risorsa integrata nell’economia globale.

Dopo il contratto da venticinque milioni di euro assegnato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) a maggio per lo sviluppo di un veicolo di trasporto cargo, la società guarda già al 2028 per una missione dimostrativa verso la Stazione spaziale internazionale (Iss). Tuttavia, il futuro punta oltre la Iss, verso le stazioni spaziali private, simbolo di un cambiamento epocale. Lo spazio, ormai, non è solo un luogo di ricerca, ma un ecosistema sempre più connesso all’economia globale, con nuove opportunità per la scienza, il turismo e la manifattura.

Dietro l’entusiasmo per il progresso tecnologico, però, si cela una questione di indipendenza strategica. L’Europa, pur vantando aziende di eccellenza come Thales Alenia Space e OHB, rischia di rimanere indietro rispetto a Stati Uniti, Cina e India, tutte nazioni con capacità consolidate nel trasporto di equipaggi e merci. Progetti come il Leo cargo return service, che coinvolge Thales Alenia Space e The Exploration Company, rappresentano un tentativo concreto di colmare questo divario. Tuttavia, senza un impegno collettivo e una strategia di lungo termine, il continente rischia di perdere il controllo su un settore cruciale per la sua economia e sicurezza.

Non mancano però gli ostacoli. Il fallimento del test di rientro del dimostratore Nyx Bikini ha mostrato quanto sia arduo ridurre i rischi tecnologici in questo settore. Eppure, come dichiarato dalla stessa azienda, “abbiamo ridotto molti dei rischi critici”, dimostrando un approccio resiliente che guarda già al prossimo volo del 2025.

L’importanza di sviluppare capacità autonome in Europa per garantire competitività e sicurezza è stato sottolineato da Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Esa e responsabile del progetto Leo cargo return service, sul numero di settembre di Airpress, “L’acquisizione di capacità europee credibili nel settore della presenza umana e delle attività economiche in orbita bassa è solo un aspetto di un’esigenza più ampia di autonomia e competitività europea”, ha spiegato. Ha inoltre evidenziato la necessità di evitare l’iper-frammentazione delle risorse, sottolineando come un approccio coordinato e un investimento adeguato siano fondamentali per il successo europeo in un contesto spaziale sempre più strategico.



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