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Ecco perché Apec (e G20) richiamano l’attenzione sul Sud America

Una ventina di Capi di Stato e di governo, e delegazioni di rappresentanza si riuniscono a Lima, Perù, per discutere di argomenti chiave come la sostenibilità, il commercio inclusivo e la formalizzazione dell’economia nella regione latino-americana. Il (nuovo) ruolo della Cina e il peso delle elezioni americane

Questa settimana prende il via l’atteso vertice Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) con la partecipazione di circa sedici capi di Stato e di governo e delegati provenienti da diciannove Paesi. Ospitare un evento di tale portata in Sudamerica, e precisamente in Perù, rappresenta non solo un’opportunità per affrontare questioni economiche e sociali di interesse comune, ma anche un’occasione per rafforzare la centralità del subcontinente sudamericano nello scenario globale. La scelta del Sudamerica per l’Apec, seguita a breve distanza dal G20 che si terrà in Brasile, segnala il riconoscimento del ruolo crescente di questa regione nei global affairs e il suo contributo nella costruzione di una standing per diversi Paesi del Sud del mondo, che trovano in forum come il G20 uno spazio che manca nei consessi come il G7.

In un momento di forti tensioni geopolitiche tra Stati Uniti, Cina e Russia, l’Apec offre un terreno di competizione tra grandi potenze, le stesse che si muovono anche in altri contesti multilaterali come il G20, proiettando interessi economici e strategici in Sudamerica. La regione Asia-Pacifico, da tempo riconosciuta come area di competizione tra queste potenze, diventa così un campo di confronto che si estende a livello globale, con ripercussioni anche nelle dinamiche sudamericane.

Nato nel 1989, l’Apec è un’iniziativa che cerca di promuovere la cooperazione economica e la crescita in una regione geografica caratterizzata da diversità storica, politica e culturale. È importante perché oggi comprende ventuno economie, tra cui Stati Uniti, Cina, Russia, Canada, Australia, Messico, Perù e Cile, rappresentando circa un terzo della popolazione mondiale, il 54% del PIL globale e il 44% del commercio internazionale. Nel vertice, i membri possono condividere idee e raccomandazioni, senza però incidere sulla sovranità delle singole economie.

Il tema di quest’anno, “Empower. Include. Grow” (Potenziare, Includere, Crescere), proposto dal Perù come Paese ospitante, riflette le priorità dell’inclusione e della sostenibilità economica. Tra i sottotemi si discute di crescita inclusiva, digitalizzazione e formalizzazione dell’economia, e sostenibilità. Le politiche mirano a garantire uno sviluppo economico che coinvolga l’intera popolazione, con l’adozione di tecnologie digitali per ridurre l’economia informale e promuovere una crescita resiliente e rispettosa dell’ambiente.

Come ogni anno, il vertice Apec si consolida come uno spazio privilegiato per affrontare sfide economiche e sociali condivise dai Paesi membri, con l’obiettivo di una maggiore integrazione commerciale e tecnologica. “La sua capacità di riunire leader di economie diverse in un ambiente di dialogo aperto ha permesso l’impulso di accordi in aree di interesse comune,” si legge sul sito Infobae, “come l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione di processi economici.”

All’Apec di Lima sarà presente anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in visita dal 14 al 16 novembre. Sono previste riunioni con il presidente peruviano Dina Boluarte e altri leader della regione latinoamericana. Secondo la stampa locale, Biden cercherà di trasmettere un messaggio di continuità, in seguito alla vittoria di Donald Trump, il quale ha già annunciato una svolta nella politica estera americana.

Brian Nichols, segretario di Stato per gli affari dell’emisfero occidentale, e Matt Murray, incaricato del Dipartimento di Stato per l’Apec, hanno ribadito l’impegno degli Stati Uniti verso gli obiettivi del forum fondato nel 1989. “Il popolo americano ha scelto il nostro prossimo presidente, e la nuova amministrazione stabilirà le proprie politiche e obiettivi,” ha dichiarato Nichols, “ma gli Stati Uniti sono impegnati e attivi nella regione dell’Asia-Pacifico da trentotto anni e siamo emozionati che continui così nei prossimi anni.”

Murray ha aggiunto che, nonostante i cambiamenti politici e le sfide economiche, “crediamo che l’Apec sia un’opportunità per mantenere un impatto positivo nella crescita economica, indipendentemente dai cambiamenti che possano esserci.” L’Apec rappresenta un’occasione per definire con chiarezza regole e norme internazionali, promuovendo stabilità e prosperità nella regione.

Un esempio di cooperazione nell’Apec è il lavoro congiunto tra Stati Uniti e Cina per combattere il traffico di fentanyl, che ha già prodotto una significativa riduzione nelle morti legate a questa droga. “Abbiamo ancora molto lavoro da fare per sconfiggere questo flagello,” ha dichiarato Nichols all’agenzia Efe, “ma continueremo queste conversazioni in ogni forum possibile.”

Riguardo all’influenza cinese in Sudamerica, Nichols ha sottolineato l’importanza di una trasparenza sugli investimenti provenienti da Pechino: “Non diciamo che non si debba commerciare con la Cina. Anche noi abbiamo scambi commerciali con Pechino, ma è essenziale che avvenga con piena consapevolezza, comprendendo bene cosa si stia facendo.”



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