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Il Congresso Usa alza il tiro contro Huawei. Nuove restrizioni per la difesa

Gli Stati Uniti continuano la loro campagna per contenere le ambizioni tecnologiche della Cina. Una nuova clausola della legge che dispone il budget per il Pentagono mira a impedire collaborazioni con aziende che mantengono legami commerciali con il colosso di Shenzhen Huawei, vietando la vendita di semiconduttori e attrezzature collegate

Nel tentativo di limitare le ambizioni tecnologiche della Cina, gli Stati Uniti stanno lavorando a nuove restrizioni attraverso il National Defense Authorization Act, ovvero la legge che dispone il budget per il Pentagono. Approvata su base bipartisan, mira a impedire al dipartimento della Difesa di stipulare contratti con aziende che forniscono semiconduttori, attrezzature per la produzione di chip o strumenti di progettazione a Huawei. La norma rappresenta un ulteriore passo nella strategia americana per contenere Huawei, considerata da Washington un pilastro delle ambizioni tecnologiche e geopolitiche cinesi. Il divieto entrerà in vigore 270 giorni dopo la firma presidenziale, ma include una deroga qualora il segretario alla Difesa ritenga che un contratto sia necessario per la sicurezza nazionale e che non vi siano fornitori alternativi.

La misura potrebbe avere un impatto significativo sui principali fornitori globali di semiconduttori. Aziende come Qualcomm e Intel, che in passato hanno ottenuto licenze per vendere prodotti a Huawei, rischiano di perdere l’accesso a contratti con il Pentagono, un mercato che nel 2023 ha registrato un valore di quasi 460 miliardi di dollari. Non è il primo intervento degli Stati Uniti contro Huawei. Dal 2019, l’azienda cinese è inclusa nella “entity list” del Dipartimento del Commercio, che limita l’accesso alle tecnologie americane. Nonostante ciò, tra il 2020 e il 2021, Huawei ha continuato a ricevere licenze per l’acquisto di beni non sensibili per un valore di 60 miliardi di dollari. L’approvazione definitiva dell’intera legge non è è scontata. Una clausola non correlata, che vieta il trattamento di disforia di genere per i figli dei militari, ha creato divisioni all’interno del Congresso. I democratici, essenziali per l’approvazione della legge, potrebbero opporsi a questa disposizione, complicando il percorso legislativo. Allo stesso tempo, il provvedimento contro Huawei è sostenuto da entrambe le parti politiche. John Moolenaar, presidente del Comitato per la Cina della Camera, ha criticato l’amministrazione Biden per aver lasciato aperte troppe scappatoie che consentono a Huawei di continuare ad acquisire tecnologia americana.

Le nuove restrizioni contro Huawei segnano un ulteriore inasprimento nella competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. Mentre Washington rafforza il proprio muro contro l’espansione tecnologica cinese, anche l’Europa, e pure con l’amministrazione Trump, è chiamata a definire la propria posizione in un contesto geopolitico sempre più complesso. La questione non riguarda solo la tecnologia, ma anche le implicazioni strategiche per le relazioni transatlantiche e la sicurezza economica globale.


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