L’Europa è a un bivio nella competizione globale per lo Spazio: deve accelerare le decisioni strategiche per affrontare sfide come la crisi dei lanciatori e la frammentazione normativa tra i suoi Stati membri. Il nuovo Commissario Andrius Kubilius punta a trasformare il continente in un leader della Space economy globale, grazie a un piano che unisce innovazione, sostenibilità e sicurezza e l’introduzione di una legge spaziale europea
L’Unione Europea sta ridefinendo il proprio ruolo nello spazio, un settore che si trova al crocevia tra innovazione tecnologica, esigenze di sicurezza e competizione globale. L’insediamento di Andrius Kubilius come nuovo commissario europeo per la Difesa e lo Spazio segna un punto di svolta. Ex primo ministro della Lituania, Kubilius ha assunto ufficialmente l’incarico il 1° dicembre, portando con sé una visione ambiziosa che collega la difesa e le politiche spaziali europee.
Durante l’audizione di conferma al Parlamento Europeo, Kubilius ha delineato cinque priorità strategiche per il settore spaziale europeo. Queste includono il miglioramento dell’accesso europeo allo spazio, la creazione di una legislazione spaziale unica per l’Unione europea (Ue), il rafforzamento della competitività industriale, la pianificazione del prossimo quadro finanziario pluriennale e la risposta alle crescenti minacce contro le infrastrutture spaziali. “Queste iniziative consentiranno una leadership europea nello spazio, migliorando la sovranità tecnologica e la sicurezza dell’Ue,” ha precisato Kubilius.
Il contesto, tuttavia, presenta sfide significative: frammentazione normativa tra i diversi Stati membri, limitazioni di budget e una crisi dei lanciatori che ha visto l’Europa dipendere da soluzioni esterne, come il Falcon 9 di SpaceX, per le proprie missioni.
Kubilius ha evidenziato la necessità di una risposta coordinata, menzionando iniziative come l’European Launcher Initiative per i piccoli vettori di lancio e il supporto a programmi dell’Agenzia spaziale europea (ESa) per lo sviluppo di cargo commerciali. “Questo ricorda ciò che la Nasa ha fatto nel 2006 con il programma Commercial orbital transportation services” ha dichiarato, suggerendo un modello ispirato al successo statunitense.
Un aspetto centrale del mandato di Kubilius sarà la creazione di una legge spaziale europea, attesa per la prima metà del 2025. La normativa mira a superare la frammentazione regolamentare e a stabilire standard comuni per le attività spaziali, favorendo anche un mercato interno unico. “La legge spaziale è fondamentale,” ha sottolineato Kubilius, aggiungendo che l’Europa aspira a diventare un punto di riferimento globale per la sostenibilità spaziale.
Tra i punti di discussione emersi, vi è l’introduzione di misure obbligatorie per la rimozione dei satelliti al termine della loro vita operativa, entro cinque anni, e l’adozione di tecnologie per il servizio satellitare in orbita. Modelli ispiratori includono le recenti modifiche alla normativa francese, che hanno rafforzato le misure per la mitigazione dei rischi di collisione e il supporto alla sostenibilità spaziale.
Il piano di Kubilius include un investimento maggiore nelle infrastrutture e nei programmi di punta dell’Ue, come Copernicus, Galileo e la nuova costellazione Iris². Quest’ultima, progettata per fornire servizi di comunicazione sicura, rappresenta un esempio di come l’Ue stia cercando di bilanciare le sue ambizioni tecnologiche con le esigenze di sicurezza.
Josef Aschbacher, direttore generale dell’Esa, ha espresso ottimismo sulla futura collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea e la Commissione. “È necessario lavorare mano nella mano,” ha dichiarato, ribadendo l’importanza di un approccio sinergico per affrontare le sfide globali.
Sicuramente, l’obiettivo di consolidare l’autonomia europea nello spazio arriva in un momento in cui la competizione globale è in forte accelerazione. Paesi come Stati Uniti, Cina e India stanno investendo in tecnologie spaziali innovative, mentre il settore privato, guidato da aziende come SpaceX e Blue Origin, sta rivoluzionando il mercato.